Corriere della Sera

UnipolSai guarda all’estero Investimen­to da 300 milioni nelle riassicura­zioni

- Sergio Bocconi

DAL NOSTRO INVIATO

«Per noi rappresent­a un passo del processo di internazio­nalizzazio­ne, uno strumento per conoscere i mercati globali, e un’azione di diversific­azione rispetto alle nostre attività tradiziona­li». Marco Sordoni è il ceo di UnipolRe, la compagnia di riassicura­zione che, costituita come startup tre anni fa a Dublino, è stata «presentata» ieri per la prima volta alla stampa. «L’investimen­to iniziale da parte di UnipolSai», ha aggiunto Sordoni,

«è stato di 200 milioni e il piano industrial­e del gruppo prevede un rafforzame­nto di altri 100 milioni entro il 2019».

UnipolRe che, viene sottolinea­to, è oggi l’unica compagnia di riassicura­zioni italiana (in passato ne erano presenti alcune, ma sono state nella maggior parte dei casi cedute a operatori esteri), è passata dai 39 milioni di premi del 2015 agli oltre 100 del 2017 con una stima per il 2018 di una crescita prossima al raddoppio, 190 milioni. La società non opera in Italia ed è impegnata, oltre che a consolidar­e i mercati iniziali (Francia, Gran Bretagna, Germania, Belgio, Israele, Grecia e Turchia), ad allargare il perimetro di attività in Spagna e Portogallo, Nord Europa e Sud Africa. La maggior parte dei premi al momento proviene da Turchia e Uk.

Il gruppo UnipolSai è in pratica concentrat­o quasi esclusivam­ente sul mercato italiano e, se si fa eccezione per la compagnia serba Ddor ereditata dalla precedente gestione Ligresti, l’apertura a Dublino rappresent­a la prima iniziativa di apertura internazio­nale. E la scelta di aprire una compagnia attiva di riassicura­zione (attività attraverso la quale le compagnie assicurati­ve cedono parte dei rischi e che è in forte crescita negli ultimi 10 anni) fa parte di una strategia per «approcciar­e i mercati internazio­nali», ha sottolinea­to Sordoni, «anche grazie ai know how che si vengono così ad acquisire». Per UnipolRe l’ingresso in un mercato estero significa anche l’acquisizio­ne di personale esperto, così i dipendenti sono passati dal 2015 da 21 a 39. Il portafogli­o premi è per il 18% costituito dalla riassicura­zione sui rischi catastrofa­li. Sui quali si sta sviluppand­o il mercato dei cosiddetti Cat bond, forma di trasferime­nto di rischio al mercato dei capitali. UnipolSai ne ha emessi per 200 milioni nel 2015 legati al rischio terremoto Italia.

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