UnipolSai guarda all’estero Investimento da 300 milioni nelle riassicurazioni
DAL NOSTRO INVIATO
«Per noi rappresenta un passo del processo di internazionalizzazione, uno strumento per conoscere i mercati globali, e un’azione di diversificazione rispetto alle nostre attività tradizionali». Marco Sordoni è il ceo di UnipolRe, la compagnia di riassicurazione che, costituita come startup tre anni fa a Dublino, è stata «presentata» ieri per la prima volta alla stampa. «L’investimento iniziale da parte di UnipolSai», ha aggiunto Sordoni,
«è stato di 200 milioni e il piano industriale del gruppo prevede un rafforzamento di altri 100 milioni entro il 2019».
UnipolRe che, viene sottolineato, è oggi l’unica compagnia di riassicurazioni italiana (in passato ne erano presenti alcune, ma sono state nella maggior parte dei casi cedute a operatori esteri), è passata dai 39 milioni di premi del 2015 agli oltre 100 del 2017 con una stima per il 2018 di una crescita prossima al raddoppio, 190 milioni. La società non opera in Italia ed è impegnata, oltre che a consolidare i mercati iniziali (Francia, Gran Bretagna, Germania, Belgio, Israele, Grecia e Turchia), ad allargare il perimetro di attività in Spagna e Portogallo, Nord Europa e Sud Africa. La maggior parte dei premi al momento proviene da Turchia e Uk.
Il gruppo UnipolSai è in pratica concentrato quasi esclusivamente sul mercato italiano e, se si fa eccezione per la compagnia serba Ddor ereditata dalla precedente gestione Ligresti, l’apertura a Dublino rappresenta la prima iniziativa di apertura internazionale. E la scelta di aprire una compagnia attiva di riassicurazione (attività attraverso la quale le compagnie assicurative cedono parte dei rischi e che è in forte crescita negli ultimi 10 anni) fa parte di una strategia per «approcciare i mercati internazionali», ha sottolineato Sordoni, «anche grazie ai know how che si vengono così ad acquisire». Per UnipolRe l’ingresso in un mercato estero significa anche l’acquisizione di personale esperto, così i dipendenti sono passati dal 2015 da 21 a 39. Il portafoglio premi è per il 18% costituito dalla riassicurazione sui rischi catastrofali. Sui quali si sta sviluppando il mercato dei cosiddetti Cat bond, forma di trasferimento di rischio al mercato dei capitali. UnipolSai ne ha emessi per 200 milioni nel 2015 legati al rischio terremoto Italia.