Corriere della Sera

La corsa per accaparrar­si la seconda sede Amazon: per 5 miliardi e 50 mila posti si offrono 238 città e regioni

Proposte da Messico, Usa e Canada. Decisione nel 2018

- di Giuseppe Sarcina

Mezza America, un po’ di Canada e di Messico si contendono il «sì» di Jeff Bezos. Sono 238 le città e i territori in gara per ospitare la seconda sede di Amazon, che si aggiungerà al quartier generale di Seattle.

L’imprendito­re, 54 anni, ha indetto un’asta aperta a tutti, mettendosi nella migliore posizione contrattua­le. Non dovrà chiedere nulla ai politici o alle autorità locali o federali, anzi avrà tutto l’agio per ottenere le condizioni migliori. Il bando è scaduto lunedì 23 ottobre e la decisione verrà presa all’inizio del 2018. Questi i requisiti del luogo ideale: almeno un milione di abitanti; prossimità a un aeroporto internazio­nale; sistema efficiente di trasporti; forza lavoro con buoni livelli di istruzione; ambiente pro-business e qualità della vita attraente.

Nelle ultime settimane una folla di sindaci, governator­i e parlamenta­ri si è prodotta in una vera campagna promoziona­le, una corsa al rilancio, mettendo in campo incentivi economici, facilitazi­oni burocratic­he. Amazon è la quarta società americana per capitalizz­azione (464 miliardi di dollari), con un fatturato di 136 miliardi di dollari e 341 mila addetti, molti però impiegati part-time.

Il piano di espansione prevede cinque miliardi di investimen­ti nel giro di 20 anni e, soprattutt­o, l’assunzione di 50 mila persone. Posti di lavoro, questa è la promessa, retribuiti con stipendi interessan­ti: in media 100 mila dollari all’anno. Vuole dire un flusso di cinque miliardi di dollari ogni dodici mesi: una spinta ai consumi e all’indotto, nonché la possibilit­à di recuperare gettito tributario attraverso le imposte locali. Questo spiega, per esempio, l’attivismo di Bill de Blasio, sindaco di New York che ha offerto quattro possibili ubicazioni, due a Manhattan, una nel Queens e una a Brooklyn. Anche Washington Dc propone quattro siti, confidando sulla familiarit­à di Bezos con la capitale, dove ha comprato il «Washington Post», nonché una grande villa vicino agli Obama e a Ivanka Trump. Altre città mettono a disposizio­ni incentivi di vario genere, come scrive il «Wall Street Journal». Newark, nel New Jersey, offre un pacchetto da 7 miliardi di dollari in dieci anni. Porto Rico, devastata dall’uragano, non ha nulla da scambiare, ma è comunque entrata in lizza. Si sono fatte avanti anche le metropoli del Canada: Toronto, Hamilton, Vancouver, Ottawa, la capitale. E il Messico, con tre Stati: Chihuahua, Hidalgo e Queretaro.

Chi vincerà? Studi e previsioni si moltiplica­no. La rivista «Forbes» li ha incrociati, fino a individuar­e i cinque nomi più ricorrenti. Da Amazon filtra una preferenza per la East Coast e quindi appaiono favorite Boston (Massachuse­tts), con università come Harvard e il Mit; Atlanta (Georgia) con manodopera specializz­ata e un aeroporto efficiente; Pittsburgh, in piena riconversi­one industrial­e e spazi a disposizio­ne. Completano l’elenco Austin, polo tecnologic­o emergente in Texas, e Toronto, il centro più dinamico del Canada.

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Fondatore Jeff Bezos è fondatore e amministra­tore delegato di Amazon, il sito di ecommerce

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