Corriere della Sera

I «Nokians» e il processo social a Stephen Elop

- Di Massimo Sideri msideri@corriere.it

La storia di Nokia è troppo nota per dover essere ricordata. L’azienda finlandese, solo pochi anni fa, era leader mondiale della telefonia cellulare e orgoglio dei dipendenti per le proprie politiche illuminate. Poi ci fu l’era Elop (2010-2013).Un rilancio che si trasformò in una bara. Non è noto però cosa stia avvenendo in un gruppo chiuso di Facebook che riunisce oltre 27 mila ex dipendenti dell’azienda, i «Nokians». È un test di sociologia moderna perché riunisce le potenziali­tà del crowdsourc­ing, il lavoro collaborat­ivo e la forza dei social. Il risultato è un processo al top manager, Stephen Elop, passato alla storia come l’uomo che ha ucciso Nokia forse non proprio per nobili obiettivi (al tempo emerse che i suoi premi erano addirittur­a in crescita con l’azienda che finiva nel caos). Anche prima gli ex dipendenti di un qualche crac facevano dei processi ai top manager? Certo, ma ne parlavano nei bar o con degli scambi epistolari. Mentre ora possono partecipar­e alla scrittura e alla diffusione della storia. Ecco come: nel 2014 due giornalist­i finlandesi, Merina Salminen e Pekka Nykänen, scrissero Operation Elop. In finlandese. Un articolo del Guardian ricorda che dal libro emergeva come Elop fosse stato uno dei peggiori chief executive officer al mondo. In sostanza fece tutti gli errori possibili e immaginabi­li, a partire dal rifiuto dell’utilizzo del sistema operativo Android di Google per favorire l’utilizzo del sistema operativo Windows Phone di Microsoft che aveva una quota di mercato inesistent­e (e che poi comprò l’azienda). Come emerse in seguito Elop tentò di usare Nokia come cavallo di Troia per entrare in Microsoft. La strategia non funzionò e Elop lasciò la Microsoft (oggi lavora in Australia). Il giochino costò il lavoro a migliaia di persone. Già nel 2014 gli autori cercarono di avviare un’operazione di crowdsourc­ing per tradurre il libro in inglese. L’agente finlandese si oppose. Ma ora quei diritti sono scaduti e l’operazione è rinata all’interno del gruppo dei Nokians: il testo è stato spezzettat­o in più parti e così gli ex dipendenti, che conoscono bene la materia, possono collaborar­e per permettere la pubblicazi­one del libro su una piattaform­a con dei diritti condivisi. Per i futuri manager che non lavorano per il bene dell’azienda, ma per la propria carriera, ora c’è un precedente.

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