Al Gaslini la prima unità per curare l’ictus nei bimbi
Le cifre sono queste. Gli ictus colpiscono ogni anno non soltanto gli «over 60», ma anche neonati (uno ogni 2.500-4000) e bambini o ragazzi (due ogni 100.000) compresi nella fascia d’età entro i 16 anni. Non solo: ogni 100 pazienti pediatrici colpiti da ictus, almeno 40-50 sono neonati o poco più. Insomma: scrivi ictus e in genere pensi a una persona anziana. Però la patologia riguarda anche la fascia infantile e addirittura i feti. Da circa un mese (ma dopo un «rodaggio» decennale) se ne occupano all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova dove è nato il primo «Centro Stroke» neonatale e pediatrico in Italia per la diagnosi, la ricerca e l’assistenza a neonati e bambini colpiti dalla patologia dell’ictus. Un’unità medica d’eccellenza diretta da Luca Ramenghi, noto neonatologo e pediatra, che ha messo «a regime» l’esperienza di molti medici dell’ospedale ligure maturata nella «prima linea» del pronto soccorso, dell’urgenza e della diagnostica. «Prima di diventare «Centro Stroke» («stroke» in inglese significa proprio ictus, ndr ) abbiamo seguito, da circa dieci anni, oltre trecento pazienti con ictus ischemico giunti da tutta Italia — dice con orgoglio il primario —. Nel tempo abbiamo sviluppato professionalità in grado di occuparsi dei vari stadi della malattia sin dalla vita fetale e dal momento dell’insorgenza e della diagnosi a ogni età». Una «task force» ad altissima specializzazione (dal neuroradiologo pediatra al pediatra epilettologo, dal fisiatra all’ematologo pediatra esperto di disturbi della coagulazione fino al genetista pediatra) in grado di operare giorno e notte. Se serve, in collegamento con l’Aeronautica militare, il centro è in grado di offrire un velivolo dotato di attrezzature mediche per i trasporti d’emergenza. Gli specialisti del Gaslini hanno poi messo a punto uno strumento unico: un kit diagnostico che, «tramite un singolo prelievo, permette di effettuare un esame del Dna in grado di identificare ogni difetto capace di favorire l’ictus e le cause che ne promuovono l’insorgenza: trombofilie, collagenopatie, malattie infiammatorie vascolari». Il «Centro Stroke» del Gaslini «ha un ambulatorio dedicato che studia i pazienti già con una diagnosi precisa o sospetta — spiega Ramenghi — ed è in contatto costante con il pronto soccorso dove i medici hanno un’“expertise” finalizzata a offrire ogni intervento al momento delle prime cure». Il risultato? «L’85 per cento dei neonati colpiti da ictus dal punto di vista cognitivo è perfettamente normale all’età di otto anni». Il centro opera in simbiosi con «FighttheStroke», onlus animata (anche sull’omonimo sito web e su www.eubrain.org) da circa settecento genitori i cui figli sono stati colpiti da ictus. «Papà e mamme fondamentali — puntualizza Ramenghi — nel sostenere ciò che stiamo facendo».