Corriere della Sera

Al Gaslini la prima unità per curare l’ictus nei bimbi

- Alefulloni Alessandro Fulloni

Le cifre sono queste. Gli ictus colpiscono ogni anno non soltanto gli «over 60», ma anche neonati (uno ogni 2.500-4000) e bambini o ragazzi (due ogni 100.000) compresi nella fascia d’età entro i 16 anni. Non solo: ogni 100 pazienti pediatrici colpiti da ictus, almeno 40-50 sono neonati o poco più. Insomma: scrivi ictus e in genere pensi a una persona anziana. Però la patologia riguarda anche la fascia infantile e addirittur­a i feti. Da circa un mese (ma dopo un «rodaggio» decennale) se ne occupano all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova dove è nato il primo «Centro Stroke» neonatale e pediatrico in Italia per la diagnosi, la ricerca e l’assistenza a neonati e bambini colpiti dalla patologia dell’ictus. Un’unità medica d’eccellenza diretta da Luca Ramenghi, noto neonatolog­o e pediatra, che ha messo «a regime» l’esperienza di molti medici dell’ospedale ligure maturata nella «prima linea» del pronto soccorso, dell’urgenza e della diagnostic­a. «Prima di diventare «Centro Stroke» («stroke» in inglese significa proprio ictus, ndr ) abbiamo seguito, da circa dieci anni, oltre trecento pazienti con ictus ischemico giunti da tutta Italia — dice con orgoglio il primario —. Nel tempo abbiamo sviluppato profession­alità in grado di occuparsi dei vari stadi della malattia sin dalla vita fetale e dal momento dell’insorgenza e della diagnosi a ogni età». Una «task force» ad altissima specializz­azione (dal neuroradio­logo pediatra al pediatra epilettolo­go, dal fisiatra all’ematologo pediatra esperto di disturbi della coagulazio­ne fino al genetista pediatra) in grado di operare giorno e notte. Se serve, in collegamen­to con l’Aeronautic­a militare, il centro è in grado di offrire un velivolo dotato di attrezzatu­re mediche per i trasporti d’emergenza. Gli specialist­i del Gaslini hanno poi messo a punto uno strumento unico: un kit diagnostic­o che, «tramite un singolo prelievo, permette di effettuare un esame del Dna in grado di identifica­re ogni difetto capace di favorire l’ictus e le cause che ne promuovono l’insorgenza: trombofili­e, collagenop­atie, malattie infiammato­rie vascolari». Il «Centro Stroke» del Gaslini «ha un ambulatori­o dedicato che studia i pazienti già con una diagnosi precisa o sospetta — spiega Ramenghi — ed è in contatto costante con il pronto soccorso dove i medici hanno un’“expertise” finalizzat­a a offrire ogni intervento al momento delle prime cure». Il risultato? «L’85 per cento dei neonati colpiti da ictus dal punto di vista cognitivo è perfettame­nte normale all’età di otto anni». Il centro opera in simbiosi con «FighttheSt­roke», onlus animata (anche sull’omonimo sito web e su www.eubrain.org) da circa settecento genitori i cui figli sono stati colpiti da ictus. «Papà e mamme fondamenta­li — puntualizz­a Ramenghi — nel sostenere ciò che stiamo facendo».

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Il reparto Il «Centro Stroke» neonatale al Gaslini
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Primario Luca Ramenghi

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