LE NOSTRE E LO SMOG LE SOLUZIONI ESISTONO
CITTÀ
Non ci siamo ancora lasciati alle spalle l’emergenza siccità ed una foto twittata dallo spazio ci restituisce una paese soffocato dalla smog. Il Comune di Torino invita i cittadini, sul proprio sito ufficiale, a rimanere il più possibile in ambienti chiusi, evitando anche di aprire porte e finestre. Il sindaco di Milano chiede di ritardare l’accensione degli impianti di riscaldamento. In molti centri urbani del Nord Italia si sono superate le soglie di tolleranza dei principali inquinanti atmosferici, polveri sottili in testa. In diverse città sono in corso di attivazione provvedimenti per il blocco parziale o totale del traffico delle automobili private.
La lunga assenza di precipitazioni è spesso additata come una delle principali cause di questa situazione drammatica. In realtà, la mancanza di piogge null’altro fa che esasperare i gravi problemi ambientali delle città del nostro Paese, la cui soluzione richiede tuttavia interventi radicali e di ampio respiro attraverso la diffusione di soluzioni e tecnologie già note e disponibili.
La ricetta è semplice e si basa su tre linee di azione: la produzione di calore per gli edifici attraverso tecnologie ad impatto ambientale decisamente più basso di quello attuale; il sostegno al trasporto pubblico e lo sviluppo della mobilità sostenibile; la diffusione degli interventi di efficientamento energetico, tali da assicurare una riduzione sensibile dei consumi e della collegata produzione di agenti inquinanti.
Dal primo punto di vista, ad
esempio, lo sviluppo del teleriscaldamento ha significativi benefici sia in termini energetici, come il risparmio di tonnellate equivalenti di petrolio, che ambientali, come il miglioramento della qualità dell’aria. È una tecnologia matura, ampliamente diffusa negli altri Paesi e promossa dall’Ue. Nel nostro Paese conosce alcune esperienze eccellenti, ma una sua diffusione più ampia richiede una politica di incentivi significativa e tale da rendere sostenibili i rilevanti investimenti che lo sviluppo della rete richiede.
L’aumento della potenza elettrica nelle case con un maggior uso del vettore elettrico per il riscaldamento, così come programmi per l’introduzione delle caldaie di nuova generazione, sarebbero una valida alternativa per le zone non raggiungibili con il teleriscaldamento. Ma, ancora una volta, questo difficilmente accadrà in assenza di specifici programmi su scala nazionale e territoriale.
Per quanto riguarda il traffico, la mobilità sostenibile può conoscere un’importante accelerazione attraverso la diffusione dei veicoli «puliti», specie per il Trasporto pubblico locale, siano essi elettrici o a metano, non da ultimo anche attraverso la valorizzazione del biometano da rifiuti, così anche da dare concreta attuazione al concetto da tutti condiviso di economia circolare. Altrettanto importante sarà poi procedere, senza indugio, alla infrastrutturazione delle città con le colonnine per la ricarica, all’interno di programmi nazionali e locali che incentivino i privati all’acquisto e all’utilizzo di autovetture elettriche, magari anche attraverso disincentivi alla circolazione nei centri urbani per le autovetture tradizionali. Si definisca, infine, un grande piano di incentivi per gli interventi di efficientamento energetico sugli edifici privati, le scuole, gli ospedali, le case popolari. Perché lo spreco di calore ed energia non ha solo un impatto sul portafoglio di tutti noi, ma dolorose conseguenze anche in campo ambientale. Tutto questo richiede ovviamente risorse. Importante, tuttavia, distinguere le esigenze di taglio della spesa improduttiva dalla necessità di sostenere investimenti con un significativo ritorno sia in termini di risparmi futuri che in chiave di benefici ambientali e sulla salute dei cittadini. Nelle aree urbane si concentrano, e si concentreranno sempre più, popolazione, consumi e servizi. È proprio qui che è necessario e possibile fare da subito innovazione, passando dalle emergenze alle soluzioni.