Poche rotazioni tra titolari: «Va creata l’anima»
Spalletti e i 14 insostituibili i segreti dell’Inter capolavoro Icardi vuol superare Higuain
Erano vent’anni che l’Inter non faceva così tanti punti nelle prime dieci giornate. In appena quattro mesi Luciano Spalletti ha già riscritto qualche record e, soprattutto, ha portato quel che mancava: un’identità chiara.
Nelle ultime tre giornate la formazione è stata sempre la stessa e rispetto allo scorso campionato c’erano soltanto tre elementi nuovi: Skriniar, Vecino e Borja Valero. La base è rimasta identica, ma tutto è diverso. Se di Perisic, Candreva e Icardi si sapeva, giocatori come D’Ambrosio e Nagatomo sono stati riscoperti.
Non c’è casualità, Spalletti ha insistito per costruire un’identità e l’ha trovata con i suoi insostituibili. Sono appena 14 i titolari utilizzati dall’allenatore fin qui e 19 i giocatori in totale: nessuno in serie A ne ha schierati così pochi. «Funziona così, si deve creare un cuore e un’anima. Se cominci a cambiare quando la squadra va bene anche chi entra prende quella forma lì, altrimenti diventi da buttar via». I risultati hanno aiutato Spalletti, al fondo però la filosofia è una sola: far sentire tutti coinvolti e importanti. E così non stupisce più neanche rivedere in campo Santon (già due presenze per lui nei finali di gara con Milan e Samp). La mutazione dell’Inter è nei numeri e nelle parole. «Non possiamo rischiare così e riaprire una partita che era già chiusa», è stato il commento di Icardi nel dopo gara con la Samp. Lo stesso pensiero l’ha avuto Gagliardini. «Con forza e con un brivido di troppo. Da evitare».
È un’Inter inappagabile in campo, come dimostrano le 9 reti sulle 20 totali segnate nell’ultimo quarto d’ora, e critica con se stessa perché alla ricerca della perfezione. «Non ci sarà mai tregua per quelli che hanno fatto la nostra scelta. Noi interisti siamo obbligati a cercare la vittoria sempre», ha puntualizzato Spalletti.
Volato via già un quarto di campionato e scavallati con due successi e un pari gli scontri diretti con Roma, Milan e Napoli, adesso l’Inter è attesa dal doppio impegno con Verona e Torino prima della pausa. Occasioni da non sciupare per mantenere quel passo che ha portato i nerazzurri in alto, spinti anche da un grandissimo Icardi. Con la doppietta rifilata alla Samp (la terza quest’anno cui bisogna aggiungere la tripletta del derby), l’argentino è arrivato a 100 gol, in tutte le competizioni, da quando è in Italia. E con le 11 reti segnate fin qui viaggia alla media di più di un centro a partita. Nel mirino c’è già il record di 36 gol, stabilito da Higuain a Napoli nel 2015-16 che nelle prime dieci giornate realizzò 8 reti. La sfida al re è lanciata.