Corriere della Sera

L’opera d’arte di Bernardesc­hi nella Juve a trazione anteriore

Attaccanti scatenati, battuta la Spal. A segno anche Dybala e Higuain

- Paolo Tomaselli

su punizione realizzati da Dybala in tre stagioni con la maglia della Juventus DAL NOSTRO INVIATO

Due opere d’arte, qualche brivido di troppo e due timbri di qualità definitivi. Questa Juve non annoia mai e non si smentisce dopo il 6-2 di Udine: continua a produrre bellezza — per lo più individual­e ma pur sempre assoluta — troppo spesso accompagna­ta però dagli ormai noti blackout di questo ottobre. Che è rosso, almeno per quanto riguarda i gol subiti, 8 nelle ultime 5 uscite. Per adesso, la rabbia nei momenti di difficoltà come a Udine e l’enorme qualità di molti interpreti tengono saldamente in attivo gli equilibri e anche la differenza reti, visto che i gol sono ben 31 in 10 partite: la squadra di Allegri resta in scia al Napoli (3 punti avanti) e all’Inter (1), ma dovranno venire comunque tempi migliori.

Del resto il tecnico lo aveva annunciato, chiedendo alla squadra di «raspare» vittorie e tenere duro fino alla prossima sosta, quando esaurito lo sprint delle qualificaz­ioni mondiali, dovrebbero migliorare condizione atletica e concentraz­ione complessiv­a. Due aspetti che difettano per ora in questa Juve extralusso, che a metà campo regala zone di conquista agli avversari di turno, soprattutt­o se le due ali non aiutano con costanza nella fase difensiva. Come a Bergamo con l’Atalanta i bianconeri vanno sul 2-0 con estrema facilità: Bernardesc­hi stoppa al volo di destro un pallone al limite dell’area e calcia di esterno sinistro, trovando il secondo gol alla seconda gara da titolare. Un capolavoro che sui social gli vale già il soprannome di «Brunellesc­hi». Anche la pennellata di Dybala su punizione è per intenditor­i, oltre che per amanti della statistica: la Joya non segnava da 32 giorni.

La Spal, 1 punto nelle precedenti 6 partite, dopo mezzora in apnea mette fuori la testa e scopre che la fase difensiva della Juve è ancora di fase di costruzion­e: basta un tiro sbilenco di Mattiello a tagliare l’area in due, Lichtstein­er lascia passare il pallone, che Paloschi scarica in rete.

Non sarà un blackout che lascerà il segno come quello con la Lazio, ma la Juve anche a inizio ripresa va avanti con la torcia elettrica. Perché la Spal va a un passo dal pareggio due volte: nella prima Barzagli chiude su Paloschi e dà un’idea di co- s’era la vecchia BBC, nella seconda lo stesso Paloschi centra la traversa da due passi, Oikonomou ribatte in rete di testa ma la Var annulla per un fuorigioco del centravant­i.

Solo l’adrenalina prodotta dallo spavento ancora una volta riaccende la Juve: la luce di scena illumina il ritorno al gol anche di Higuain, a digiuno dal 1 ottobre e un bel tuffo di Cuadrado che di testa sfrutta un cross di Douglas Costa per il 4-1. La nuova fabbrica del gol bianconera si conferma a pieno regime: 3,1 reti di media contro le 2 dello scorso campionato marcano una differenza quasi «filosofica». Ma lo Stadium è terra di pragmatism­o: 1 gol subito di media è quasi il doppio di un anno fa (0,6). La sfida col Milan a San Siro sabato non sarà solo un esame di contabilit­à.

In tuffo Alla festa del gol bianconera partecipa anche Cuadrado con una rete in tuffo

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