L’opera d’arte di Bernardeschi nella Juve a trazione anteriore
Attaccanti scatenati, battuta la Spal. A segno anche Dybala e Higuain
su punizione realizzati da Dybala in tre stagioni con la maglia della Juventus DAL NOSTRO INVIATO
Due opere d’arte, qualche brivido di troppo e due timbri di qualità definitivi. Questa Juve non annoia mai e non si smentisce dopo il 6-2 di Udine: continua a produrre bellezza — per lo più individuale ma pur sempre assoluta — troppo spesso accompagnata però dagli ormai noti blackout di questo ottobre. Che è rosso, almeno per quanto riguarda i gol subiti, 8 nelle ultime 5 uscite. Per adesso, la rabbia nei momenti di difficoltà come a Udine e l’enorme qualità di molti interpreti tengono saldamente in attivo gli equilibri e anche la differenza reti, visto che i gol sono ben 31 in 10 partite: la squadra di Allegri resta in scia al Napoli (3 punti avanti) e all’Inter (1), ma dovranno venire comunque tempi migliori.
Del resto il tecnico lo aveva annunciato, chiedendo alla squadra di «raspare» vittorie e tenere duro fino alla prossima sosta, quando esaurito lo sprint delle qualificazioni mondiali, dovrebbero migliorare condizione atletica e concentrazione complessiva. Due aspetti che difettano per ora in questa Juve extralusso, che a metà campo regala zone di conquista agli avversari di turno, soprattutto se le due ali non aiutano con costanza nella fase difensiva. Come a Bergamo con l’Atalanta i bianconeri vanno sul 2-0 con estrema facilità: Bernardeschi stoppa al volo di destro un pallone al limite dell’area e calcia di esterno sinistro, trovando il secondo gol alla seconda gara da titolare. Un capolavoro che sui social gli vale già il soprannome di «Brunelleschi». Anche la pennellata di Dybala su punizione è per intenditori, oltre che per amanti della statistica: la Joya non segnava da 32 giorni.
La Spal, 1 punto nelle precedenti 6 partite, dopo mezzora in apnea mette fuori la testa e scopre che la fase difensiva della Juve è ancora di fase di costruzione: basta un tiro sbilenco di Mattiello a tagliare l’area in due, Lichtsteiner lascia passare il pallone, che Paloschi scarica in rete.
Non sarà un blackout che lascerà il segno come quello con la Lazio, ma la Juve anche a inizio ripresa va avanti con la torcia elettrica. Perché la Spal va a un passo dal pareggio due volte: nella prima Barzagli chiude su Paloschi e dà un’idea di co- s’era la vecchia BBC, nella seconda lo stesso Paloschi centra la traversa da due passi, Oikonomou ribatte in rete di testa ma la Var annulla per un fuorigioco del centravanti.
Solo l’adrenalina prodotta dallo spavento ancora una volta riaccende la Juve: la luce di scena illumina il ritorno al gol anche di Higuain, a digiuno dal 1 ottobre e un bel tuffo di Cuadrado che di testa sfrutta un cross di Douglas Costa per il 4-1. La nuova fabbrica del gol bianconera si conferma a pieno regime: 3,1 reti di media contro le 2 dello scorso campionato marcano una differenza quasi «filosofica». Ma lo Stadium è terra di pragmatismo: 1 gol subito di media è quasi il doppio di un anno fa (0,6). La sfida col Milan a San Siro sabato non sarà solo un esame di contabilità.
In tuffo Alla festa del gol bianconera partecipa anche Cuadrado con una rete in tuffo