La Lazio spreca ma piega il Bologna
Lulic sostituito manda Inzaghi a quel paese
Niente ferma la Lazio. Non ci riescono quattro pali, non ce la fanno un rigore sbagliato e nemmeno la serata peggiore del goleador Immobile, che oltre al penalty sbaglia un altro paio di occasioni che in altre circostanze non avrebbe mai fallito. Figurarsi se possono incidere le polemiche, peraltro esterne al campo. Inzaghi vince ancora — è il quinto successo lontano da Roma su cinque trasferte, sette su sette se consideriamo le coppe — e rimane nel gruppo di testa, assieme a chi aspira allo scudetto. Solo che stavolta, dopo un avvio folgorante, i biancocelesti si smarriscono un po’, tanto che il Bologna, dominato fino all’intervallo, viene fuori e prova anche a pareggiare. Di occasioni clamorose non ne crea, ma la sensazione di poter completare la rimonta la trasmette più volte.
Il primo tempo della Lazio è uno spettacolo, ai confini della perfezione: due gol, addirittura quattro pali (uno su rigore, fallito da Immobile), il dominio totale del campo, nessun rischio in difesa (Strakosha deve impegnarsi solo per sventare un retropassaggio di Lulic). Il Bologna è spento, molle, inconsistente, ma più che per le proprie carenze, i rossoblù subiscono per la forza degli avversari. Ormai tutti i giocatori di Inzaghi mostrano una sicurezza da grande squadra, compresi i meno celebrati e attesi (Afp)
tipo Bastos e Marusic: amministrano la manovra, tengono palla, rallentano il ritmo e, non appena intravedono un varco, affondano il colpo. Accade così per il primo gol dopo una manciata di minuti (cross di Lulic, piattone sul palo lontano di Milinkovic-Savic), per il rigore che arriva al 18’ (penetrazione di Marusic, Milinkovic-Savic abbattuto da Masina a centro area), per il raddoppio prima della mezz’ora (lancio di Luis Alberto, uscita avventata di Mirante, rete di Lulic in anticipo di testa).
Solo che questa Lazio così bella decide di prolungare l’intervallo di cinque minuti, quelli che servono al Bologna per riaprire la partita: è Lulic a mettere nella propria porta un cross da sinistra. Allora la squadra di Inzaghi va in apprensione. Sembrano chiedersi, i biancocelesti, come sia possibile che rischino di pareggiare una partita che pareva stravinta. Cominciano dunque a essere un po’ meno precisi e un po’ più nervosi, fino alla sceneggiata di Lulic che, sostituito, s’infuria platealmente: inammissibile per tutti, più che mai per chi porta la fascia di capitano. I tentativi del Bologna non sono però mai davvero pericolosi, la Lazio tiene con ansia ma senza sbavature.