James Franco in un grande affresco di New York a luci rosse
James Franco interpreta magistralmente i due fratelli gemelli Vincent e Frankie Martino, nativi di Brooklyn e legati alla mafia italoamericana. Vincent, in apparenza il buono, si danna di lavoro e gestisce un bar. Frankie, in apparenza il cattivo, è un incallito scommettitore, inseguito dai creditori.
Li distingue una leggera cicatrice che Vincent si è procurato a seguito di un pestaggio. The Duece, la nuova serie targata Hbo, scritta da George Pelecanos, Nina K. Noble e David Simon, il creatore di The Wire (i quali hanno potuto contare anche della collaborazione di tre celebri autori di crime story statunitensi: Richard Price, Megan Abbot e Lisa Lutz) è un formidabile affresco di New York, nei primi anni ’70 del 900.
Era il periodo in cui la 42ª strada era chiamata in slang «the deuce» (il diavolo) e non era più la magica 42nd Street (1933), il film sugli spettacoli di varietà con le coreografie di Busby Berkeley (Sky Atlantic, martedì, ore 21,15). Time Square è un posto sordido, pieno di prostitute, di cinema porno e dove il traffico di cocaina genera continue ondate di violenza. L’atmosfera, l’attenzione maniacale per i dettagli (non c’è un solo oggetto fuori posto), una scrittura «gritty» (cruda, realistica) quasi fanno passare in secondo piano la trama, come se i veri protagonisti fossero le insegne dei locali, i marciapiedi, gli interni dei bar, la folla anonima che li anima, le piccole e grandi corruzioni, magari chiuse dentro una macchina della polizia.
Come se il tempo, che con solenne lentezza muove questo mondo sotterraneo, fosse più importante dei singoli. C’è persino l’Nyu, uno dei simboli culturali del Greenwich Village, dove si discute di epistemologia. In realtà non è così, perché accanto a James Franco c’è una straordinaria «Candy» (Maggie Gyllenhaal), una prostituta «indipendente», desiderosa di affrancarsi intraprendendo una carriera nell’ambito della sottocultura del porno.