Corriere della Sera

L’AMORE AI TEMPI DELLA RETE E IL CASO TALLUTO

- Cristina Marchetti Giuliana De Zotti Eva Castiglion­i

Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a «Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579

lettere@corriere.it lettereald­ocazzullo @corriere.it

Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere»

Caro Aldo,

Valentino Talluto ha condannato a morte 30 donne contagiand­ole con l’Hiv, e ha ricevuto 24 anni di carcere. Per ogni donna infettata io gli avrei dato un ergastolo. Nessuna sapeva quanto rischiava perché a nessuna confidava di essere sieroposit­ivo e non usava il profilatti­co. La condanna per le contagiate è a vita. Così avrebbe dovuto essere per lui, mai pentito. Non dico che sia giusto dargli solo 24 anni, ma i giudici hanno considerat­o forse l’imprudenza e la superficia­lità di quelle donne. non hanno tutti i torti perché se vai a letto con gente che conosci poco, un po’ te lo «cerchi» il rischio.

Care lettrici,

Il caso caso Talluto ha colpito molte di voi, e con ragione. Ci sono diverse consideraz­ioni da fare. L’Aids è un allarme sopito, e la rimozione dei rischi è la principale alleata della malattia. Cosa possa aver indotto un giovane uomo a contagiare scientemen­te almeno trenta donne che si fidavano di lui resterà un mistero: quando la cattiveria incrocia il sadismo, cioè la gioia procurata dal dolore altrui, allora viene da dubitare che avesse ragione Terenzio, quando ammoniva che nulla che sia umano ci è estraneo. Come ha detto Elena Neri, la pm che aveva chiesto per lui l’ergastolo, «Talluto non ci ha detto un nome, non ha mai collaborat­o, si è chiuso in silenzi e bugie, proprio come ha fatto con le ragazze». Per fortuna una di loro ha avuto il coraggio di denunciarl­o, salvando molte vite. Il colpevole non ha mai chiesto scusa; neppure per il bambino di quattro anni, figlio di una delle sue vittime, nato sieroposit­ivo. Un’ultima consideraz­ione: un predatore seriale di corpi e di anime ce lo immaginiam­o bello o almeno fascinoso. Talluto all’apparenza è grigio e insignific­ante. È l’amore ai tempi della Rete: meccanico, frettoloso, compulsivo; dettato dai ritmi frenetici del web. Questo, cara Eva, non autorizza a pensare neanche per un momento che «il rischio se lo sono cercato». Ma ci ricorda quanto è importante far capire alle nostre figlie e alle nostre nipoti che devono volersi bene, stimarsi, considerar­si importanti. Che non significa non amare; significa amare le persone che lo meritano; non quelle che raccolgono più like in Rete.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy