L’ultima tranche di Air Berlin, finita nelle mani di easyJet
Potremmo definirlo, forzando un po’, un test interessante per il futuro di Alitalia. Perché le analogie sono parecchie, anche se i bandi di gara sono stati costruiti in maniera diversa. Per Air Berlin l’esito della procedura concorsuale si conclude con uno spezzatino. L’ultima tranche della compagnia scivolata in amministrazione straordinaria a seguito della co-gestione fallimentare dell’ex socio Etihad (la prima analogia) finisce ad easyJet. La lowcost inglese ha firmato un accordo con cui acquisisce parte delle operazioni della compagnia tedesca nell’aeroporto Tegel di Berlino per circa 40 milioni di euro. L’operazione prevede anche il passaggio a easyJet di 25 aerei Airbus 320 e di una parte del personale navigante di Air Berlin. L’aviolinea — guidata ancora per qualche mese dalla Ceo Carolyn McCall — è interessata anche ad Alitalia (seconda analogia). Nell’attesa dovrebbe assumere almeno mille tra piloti ed hostess per sostenere il ritorno all’operatività (a regime) di Air Berlin prevista per l’estate prossima. Non è un dettaglio irrilevante questo del personale navigante. Perché fa gola anche a Ryanair che ha dichiarato di aver assunto 200 piloti nell’ultimo mese (molti della fallita Monarch Airlines) per compensare la fuoriuscita copiosa di comandanti che l’hanno costretta a cancellare alcuni voli e a riprogrammare i piani di sviluppo. La compagnia guidata da Micheal O’Leary ha rivelato che da Air Berlin sarebbero arrivate «una marea di domande». Come da Alitalia (terza analogia). Nello spezzatino di Air Berlin c’è anche Lufthansa, già azionista. Ha acquistato 81 aerei e rilevato 3mila addetti. Non è un caso che stia trattando anche la parte aviation di Alitalia.