Mps, manca il decreto Slitta l’offerta ai vecchi soci
Manca il decreto ministeriale del Mef e slitta per qualche giorno l’offerta da 1,5 miliardi di euro che il Tesoro doveva far partire oggi sulle azioni in mano degli ex obbligazionisti subordinati (circa 40 mila) che si sono visti convertire i bond in titoli del Monte a causa del «burden sharing» europeo. Il comunicato sulla (temporanea) retromarcia è arrivato un po’ inatteso nel primo pomeriggio di ieri per bloccare l’operazione già autorizzata, anche se si dovrebbe trattare, spiegano fonti della banca, solo di un rinvio di un paio di giorni. Il provvedimento potrebbe arrivare a metà settimana. Intanto il Tesoro rimarrà il primo socio dell’istituto senese, tornato in Borsa dopo 10 mesi di congelamento. La partecipazione è pari al 52,2% e solo una volta che si concluderà l’offerta dovrebbe salire attorno al 70%. Una quota di assoluta maggioranza frutto della ricapitalizzazione da 8,3 miliardi e che resterà tale fin quando sarà avviata la privatizzazione. Quota che per ora esprime una forte minusvalenza (o perdita potenziale) per le casse pubbliche di circa 1 miliardo cui si aggiungeranno altri 700 milioni una volta chiusa l’offerta sugli ex subordinati.