Corriere della Sera

La rivoluzion­e va completata con l’ingaggio di superMax

- Di Daniele Dallera

Hanno combattuto, hanno spaventato la Mercedes, Ferrari & Vettel sono stati all’altezza, lacune ed errori fanno parte del gioco, risultato vincente per la Mercedes. Il verdetto fa male, ma dev’essere accettato. Tutto questo in pista. Ai box e a Maranello, la squadra è stata ben guidata, la coppia Arrivabene & Binotto ha lavorato molto senza mai dare segnali di difficile convivenza, tutt’altro, questo è un evidente indice di intelligen­za e di rispetto dei ruoli. La rivoluzion­e voluta e impostata dal grande capo, Sergio Marchionne, all’insegna del rinnovamen­to e del marchio Italia doc, non ha fatto vittime, ma ha avuto solo aspetti positivi. Voto alla Ferrari: 8 (Mercedes 9,5: il 10 non ce la facciamo proprio a darlo... ci capiranno). Ma la rivoluzion­e del Grande Capo, abile a pretendere e ottenere peso politico da Federazion­e e dal nuovo governo made in Usa della F1, avrebbe dovuto continuare. Dove? In pista, nella squadra. Come? Andando a prendere Max Verstappen, destinato a diventare il numero uno (forse lo è già adesso, anche ieri lo ha dimostrato, e ha margini di ulteriore crescita). Al pensiero doveva seguire l’azione. Ma come, c’è un pilota di 20 anni che ha già dimostrato un talento immenso, di poter dettare legge nei prossimi dieci anni, e lo si lascia alla Red Bull? Il ragazzino, basta pagarlo bene, verrebbe a piedi alla Ferrari, il sogno suo e del padre. Vettel non lo gradisce: e dov’è il problema? Ci penserebbe superMax a risolverlo. Sarebbe stata la strada ideale per definire la rivoluzion­e, Marchionne, l’uomo giusto per convincere il Fenomeno olandese a non bere più Red Bull (pensa te) e a brindare col lambrusco. Il presidente della Ferrari sa bene che la F1 non chiude mai le sue porte, soprattutt­o non rende sicuro nemmeno un contratto triennale con la Red Bull.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy