È l’ora di Morbidelli titolo meritato nel nome del Sic Rossi: «Fiero di te»
C’è la Malesia, ci sono i riccioli, c’è una dolcezza rara nel sorriso sincero, anche se poi i caratteri sono molto diversi. C’è, soprattutto, una grande bravura a domare la motocicletta. Ecco perché è giusto che a raccogliere l’eredità di Marco Simoncelli, l’ultimo italiano campione nella classe intermedia proprio a Sepang nel 2008, sia Franco Morbidelli, 22enne romano-brasiliano che — sulla pista prima amica e poi matrigna del Sic in quel maledetto 2011 — conquista uno straordinario titolo della Moto2: «Sì, ho pensato a Marco. È una vittoria speciale, ho fatto un pezzettino di storia».
L’incoronazione è arrivata in modo strano, prima della gara (dove poi sarebbe arrivato 3°), per via del forfait di Luthi ancora provato da una brutta caduta il giorno prima. Ai piloti non piace mai vincere facile, ma Morbidelli per una volta non si è fatto problemi. Che lo svizzero — l’unico ancora in corsa per il titolo — fosse o meno presente ieri, questo Mondiale non si discute tanto è netto e meritato, fatto di 8 vittorie (contro le 2 di Luthi), tre delle quali a inizio stagione quando il Morbido ha subito messo le carte sul tavolo: «Luthi è più regolare, io più veloce», disse. E per fortuna a questo gioco i più veloci vincono ancora.
Ragazzo intelligente, sensibile, forgiato da una vita non facile, con mille nature dategli da un papà romano (Livio, ex pilota, scomparso nel 2013), una mamma brasiliana, la casa a Tavullia e un team belga (Marc VDS), in possesso di un portoghese da madrelingua e del migliore inglese fra i piloti italiani nel paddock, si definisce un «cittadino del mondo» con il piacere della vita tranquilla — Dovizioso style — e un guru di nome Valentino. Franco è stato il primo allievo dell’Academy, il maestro stravede per lui e ieri è stato il primo ad abbracciarlo dicendogli: «Sono fiero di te». Rossi era stato l’ultimo italiano a vincere un Mondiale nel 2009, e pure questa è una bella eredità da ricevere, ma sempre con leggerezza. «Franky says relax» dice infatti la maglietta commemorativa del neo campione. È la
sua cifra etica e stilistica: «Il mio segreto? Solo correre gara per gara, senza pensare al Mondiale. Mi dicevo: sei fortunato, goditi il momento. Se ti ossessioni, scleri. Io voglio affrontare la moto e la vita con leggerezza e tanto amore». Con la stessa filosofia ricomincerà nel 2018 dalla MotoGp su una Honda e sarà molto più dura. Franco — Morbido solo di soprannome — saprà anche stavolta come cavarsela.