Lazio senza limiti Bastano 24 minuti per far sparire anche il Benevento
Ottava vittoria di fila, Immobile sale a 14 reti
Ormai questa Lazio fa sembrare tutto normale. Normale che segni 5 gol al Benevento, che vinca 8 partite di fila tra campionato e coppe, che viaggi alla pari con la Juve e tenga il passo del Napoli, che abbia un giocatore capace di segnare 14 reti in 11 partite (Immobile, capocannoniere di serie A, 18 volte a segno nella stagione). In realtà, se torniamo ai pronostici e alle ambizioni di agosto, c’è ben poco di normale in tutto questo, perché nessuno avrebbe mai immaginato che la squadra biancoceleste potesse diventare un’infallibile macchina da punti e da gol. Nemmeno Inzaghi, che di dubbi ne aveva tantissimi, soprattutto sulla consistenza dell’organico, ritenuto esiguo e insufficiente per affrontare anche l’Europa League. Ha sbagliato pure lui, l’allenatore, ed è stato l’unico errore della sua stagione.
A Benevento, contro una squadra incapace di conquistare un solo punto nelle prime 10 partite, la Lazio correva un doppio rischio di affrontare la partita deconcentrata, con la testa da un’altra parte. Il primo era legato appunto all’inconsistenza degli avversari, che ti porta a pensare, pur non volendolo: sarà una passeggiata. Il secondo dipendeva invece dalla bagarre scatenata attorno al club dal caso razzismo, che nell’ultima settimana ha fatto discutere molto più dei risultati della squadra. Ma Inzaghi ha la straordinaria capacità di saper ricondurre la testa dei suoi sempre all’evento, alla gara, trasmettendole una fame feroce. Smaniosa di vincere, la Lazio ha chiuso la partita in metà tempo: prima ha segnato Bastos su azione d’angolo (4’), quindi Immobile (13’), infine Marusic (24’). Se consideriamo che Ciro ha anche confezionato gli assist per il primo e il terzo gol, ben si comprende chi sia l’anima di questa squadra.
Come mercoledì a Bologna, la Lazio si è distratta un po’ a inizio ripresa, anche perché il Benevento ha avuto una scossa con l’inserimento del romano Ciciretti, uno che da bambino vestiva proprio la maglia biancoceleste ma già a 11 anni la tradì per trasferirsi nella metà giallorossa della Capitale. Così sono arrivati il gol di Lazaar e qualche altra azione interessante, finché Inzaghi non ha buttato nella mischia Nani il quale prima ha offerto a Parolo la palla del 4-1, quindi è andato a segnare la sua prima rete in serie A.
La Lazio è dunque arrivata alla sesta vittoria consecutiva in trasferta, a un passo dal record che fu stabilito nel 20022003 con Mancini in panchina. Per eguagliare quel primato, è sufficiente un altro colpo. Qual è il prossimo impegno «esterno»? Il derby con la Roma, dopo la sosta per la Nazionale.