Corriere della Sera

Pochi gol e poca corsa Milan, Sassuolo tappa decisiva

- Arianna Ravelli

uattro gol Suso, tre Kalinic, due Cutrone, uno Calhanoglu e zero André Silva. L’elenco dei marcatori rossoneri in campionato (almeno di quelli che giocano più avanzati) mette in evidenza la sterilità del reparto offensivo, ma soprattutt­o le difficoltà di chi di mestiere fa il bomber. Così sabato, dopo l’ennesima sconfitta con una big, l’esercizio più diffuso dei tifosi era quello del confronto: con i tre gol di Icardi nel derby, con quello di Dzeko che ha sbloccato la gara con la Roma, con la doppietta di Higuain (volendo ci sarebbero anche quelli di Immobile, ma quel Milan avrebbe perso più o meno contro chiunque avesse schierato la Lazio, mentre nelle altre tre occasioni a fare la differenza sono stati i dettagli o, appunto, la qualità dei campioni). I conti vengono subito dopo: 25 milioni spesi per Kalinic, 38 per André Silva (fin qui anche poco utilizzato: tornerà in campo giovedì in Europa League ad Atene), 20 per Calhanoglu (lasciamo stare i 6 milioni di Borini, che non sta giocando da attaccante e comunque se li sta meritando tutti): fanno 83 milioni e l’accusa è che con quei soldi si poteva acquistare un campione. Ha ragione Montella però quando dice che «i bomber da 100 milioni vogliono giocare la Champions e possibilme­nte provare a vincerla», così l’unico rammarico sensato può essere per Belotti, ma è impossibil­e sapere se, con il Gallo in campo, il Milan vanterebbe una classifica diversa. Anche perché il vero problema è che tutti i giocatori acquistati stanno rendendo meno delle proprie capacità. Kalinic non sarà Higuain, ma quello attuale non è neanche il miglior Kalinic, per tacere di Biglia, Kessie, Calhanoglu e naturalmen­te Bonucci. La società pensa che sia solo questione di tempo ed è convinta che la qualità, prima o poi, emergerà. Così a Milanello si è formata la convinzion­e che ci sia un problema di condizione fisica: purtroppo però non sarà possibile risolverla in tempi brevi, perché se metti poca benzina in estate, non puoi inserirla tutta adesso. Il problema è che il tempo comincia a scorrere veloce anche per Montella che domenica a Reggio Emilia col Sassuolo (fatale ad Allegri) deve conquistar­e tre punti. Altrimenti tutto è possibile, anche un cambio immediato che tutti vorrebbero evitare.

Mi sono fatto stampare la classifica: bisogna vincere sempre, non c’è tempo per rilassarci dobbiamo crearci ancora certezze Il mercato? Non va venduto nessuno Non ho fatto i conti di quanti punti servono per andare in Champions ma gli scontri diretti sono vitali, sette squadre se la giocano Guardate la Lazio, adesso se ne sono accorti tutti

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