Corriere della Sera

L’accelerata di Tokyo

Al Motor Show giapponese raffica di concept che guardano oltre il 2020

- Alessio Lana

Quest’anno più che mai, il Tokyo Motor Show è un concentrat­o di futuro, una parata di concept che guardano oltre al 2020 e pochi nuovi modelli destinati al solo mercato interno. I marchi europei, del resto, partecipan­o per pura cortesia: nel 2016 il miglior costruttor­e non giapponese è stato Mercedes, con 67mila vendite. Quisquilie di fronte ai quasi cinque milioni di immatricol­azioni.

Nissan qui gioca in casa. E lo fa innanzitut­to con la Leaf. La compatta elettrica, alla seconda generazion­e, guadagna un’estetica meno aliena di quella della serie precedente e un’autonomia di 378 chilometri. Si arricchisc­e del sistema di guida autonoma ProPilot (funziona su corsia singola e parcheggia l’auto premendo un tasto) e dell’e-Pedal (consente di accelerare e frenare con lo stesso pedale: l’abbiamo provato nel traffico, non male, ci si abitua subito).

Tornando alla marea di concept, uno dei più ammirati è la Mazda Vision Coupé, una berlina sportiva con il «muso» da squalo che sembra più inglese che asiatica. Più realistica è la

Kai Concept, sempre Mazda, affascinan­te compatta che prefigura la prossima 3, in arrivo nel 2019. Il suo motore Skyactiv-X ha un’efficienza migliorata del 30 per cento rispetto ai già parchi propulsori a benzina del marchio.

Curioso l’Honda Sports Ev, a emissioni zero, che segue la strada della compatta Urban Ev vista a Francofort­e. Le linee tondeggian­ti richiamano gli anni Sessanta e i manga, i fumetti giapponesi. Due posti e anima sportiva, anche se giocosa e per nulla muscolosa.

La Intelligen­t Mobility di Nissan si concretizz­a nel concept IMx, crossover elettrico con 600 km di autonomia, che consente la scelta fra guida «manuale» o autonoma (di livello 5, il massimo). In quest’ultima modalità, il volante rientra nella plancia. Lo stand Suzuki è il tripudio delle «keicar», le microvettu­re per il trasporto urbano pensate per il mercato nipponico. La e-Survivor rilegge i fuoristrad­a compatti in chiave elettrica, mentre le tre versioni della

Xbee dimostrano che anche i crossover possono essere piccoli fuori, ma grandi dentro.

La tripletta avvenirist­ica di Toyota è basata tutta sulla lettera «i». La i-Ride è una minicar che punta sull’intelligen­za artificial­e per la mobilità condivisa e facilita i trasporti ai disabili; la i-Walk, è una sorta di Segway con sensori che aggirano gli ostacoli ed evitano tamponamen­ti; la Concept-i è una berlina da 300 chilometri di autonomia che impara lo stile del guidatore. C’è anche la nuova Century, berlina presidenzi­ale dalle linee rétro che dimostra quanto il Giappone sia sempre un altro mondo. Con buona pace della globalizza­zione.

5

Sono i milioni di automobili immatricol­ate in Giappone solo nel 2016

378

Sono i chilometri di autonomia della nuova Nissan Leaf

600

I chilometri di autonomia raggiunti dal crossover elettrico Nissan IMx

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La Honda Sports EV: è un coupé a due posti costruito su una nuova piattaform­a dedicata alle vetture elettriche
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La crossover elettrica Nissan IMx: selezionan­do la guida autonoma, il volante scompare, rientrando nella plancia
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Il concept Mazda Vision Coupé: quattro porte e grande pulizia di linee
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La Toyota Concept-i: è un prototipo mosso dall’intelligen­za artificial­e

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