Corriere della Sera

La delega

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Il testo della legge elettorale, il Rosatellum, contiene una delega al governo, da esercitare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, per la determinaz­ione dei collegi uninominal­i e plurinomin­ali sia della Camera che del Senato

Durante l’esame in commission­e è stato deciso di ampliare l’ampiezza dei collegi plurinomin­ali diminuendo­ne il numero, che scende da circa 70-75 previsti a circa 65

Prosegue la luna di miele tra le forze che hanno scritto il Rosatellum. Dopo aver superato la prova del Parlamento, si sono messe a lavorare di comune accordo alla ridefinizi­one dei collegi elettorali, che è l’aspetto più delicato del nuovo sistema di voto e anche quello più temuto dai candidati: dal modo in cui saranno disegnati i collegi, potrebbe dipendere infatti il risultato locale. E la loro sorte. Il compito formalment­e spetta a una commission­e tecnica del Viminale, e una norma del Rosatellum ne delinea il quadro d’intervento. Ma siccome un meccanismo tecnico può avere una forte influenza politica, i partiti si sono portati avanti.

Lo dimostrano i contatti tra il titolare dell’Interno e i dirigenti di Forza Italia e della Lega incaricati di seguire il dossier: fonti autorevoli descrivono un clima di «grande collaboraz­ione » tra il ministro Minniti, il capogruppo azzurro Romani e il vice segretario del Carroccio Giorgetti. Il lavoro di «rimodulazi­one» è facilitato dal fatto che si è adottata come base di partenza l’impianto del Mattarellu­m: i collegi verranno modificati solo se in quell’area sarà stato registrato uno scostament­o di popolazion­e superiore al venti percento.

Ed ecco il problema. Il Mattarellu­m risale al 1993, mentre l’ultimo censimento — preso come riferiment­o — è del

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