«Norme costituzionali Lo sbarramento è l’unico punto critico»
«L a struttura del Rosatellum non mi sembra in contrasto con la Costituzione». Cesare Mirabelli, costituzionalista già membro della Consulta, ragiona sulla nuova legge elettorale varata dal Parlamento e in attesa del vaglio costituzionale da parte del Quirinale.
Professore, assodato che la legge elettorale perfetta non esiste, questa è una buona legge?
«Diciamo che ogni legge elettorale può avere aspetti positivi e negativi. E che le leggi elettorali hanno una valenza essenzialmente politica. Ma distinguerei l’incostituzionalità eventuale dalla valutazione se sia una buona legge o meno». Partiamo dalla prima. «Mi pare che il sistema nel suo complesso non presenti problemi di costituzionalità. Sicuramente non è manifestamente incostituzionale, quindi non rientra nelle prerogative di intervento del Capo dello Stato. L’unico punto che potrebbe prestarsi a una riflessione riguarda la soglia di sbarramento». Perché? «Perché nel proporzionale è dell’1 per cento per le liste collegate e del 3 per cento per quelle non collegate. Qui c’è una criticità sul fatto che si potrebbe dire che è lesa l’uguaglianza del voto. I voti dati pesano in maniera diversa».
Però? «C’è una giustificazione, che riguarda il fatto che per le liste collegate c’è un’affinità di programma, che poi giustifica la coalizione e quindi una differenza di trattamento. Questo è un punto debole da approfondire, ma non è manifestamente incostituzionale. Anche se poi, talvolta, i difetti di costituzionalità sono inseriti nelle pieghe delle norme, in aspetti minori». Il resto del sistema? «È un sistema misto, maggioritario e proporzionale, quindi bilanciato. Le liste, potremmo dire in termini non giuridici, sono legate tra loro con lo spago. Perché non ci sono vincoli reali e con le elezioni potrebbe scattare il tana liberi tutti. I precedenti di trasformismo non incoraggiano. Ma questo è avvenuto anche senza coalizione, per la frammentazione delle forze politiche».
Si contesta che con un unico voto per uninominale e proporzionale si perda il rapporto diretto con il proprio consenso.
«Non mi pare abbia fondamento questa critica. Piuttosto sono punti più deboli il listino bloccato e le pluricandidature».