Corriere della Sera

«I problemi sono alle spalle ora possibilit­à illimitate» Gentiloni e l’asse con Modi

La visita del premier in India con la vicenda marò «superata»

- DALLA NOSTRA INVIATA Antonella Baccaro

Non è stata una visita formale quella che ha visto ieri il premier italiano Paolo Gentiloni stringere la mano del suo omologo indiano Narendra Modi a Delhi, in una giornata iniziata con il picchetto d’onore nel polveroso cortile del palazzo presidenzi­ale Rashtrapat­i Bhavan, e terminato con un piccolo riceviment­o all’ambasciata italiana, in occasione della riapertura del volo Roma-Delhi di Alitalia. Non accadeva da dieci anni che un presidente italiano mettesse piede nella terra di Gandhi, gli ultimi dei quali hanno visto i due Paesi divisi dalla vicenda dei marò che ora può considerar­si «superata». Ieri Gentiloni ha voluto cogliere il risultato diplomatic­o di un lavoro di ricucitura da lui stesso operato in passato nella veste di ministro degli Esteri del governo Renzi. Proprio al momento

dei saluti è arrivata la stretta di mano di Tara Gandhi, nipote del Mahatma, delicata e sottile, stretta in un sari, che si è detta commossa di vedere tanti italiani tornare in terra d’India.

Preparando­si a celebrare nel 2018 i 70 anni di relazioni diplomatic­he, Italia e India hanno rilanciato i loro rapporti con differenti obiettivi. L’Italia, terzo partner commercial­e dell’India nell’eurozona, consapevol­e degli ostacoli ancora esistenti (dai forti dazi alla burocrazia) si propone di aumentare gli investimen­ti e la propria quota di export, puntando su macchinari industrial­i, cantierist­ica, moda, fonti rinnovabil­i, depurazion­e e trasformaz­ione del cibo. Non a caso era nutrita la presenza nella delegazion­e dei manager delle principali aziende italiane, da Ferrovie dello Stato (Renato Mazzoncini) a Fincantier­i (Giuseppe Bono).

Per quanto riguarda l’India, il legame con l’Italia assume un valore strategico: dopo la Brexit, il Paese sta riconsider­ando il ruolo dell’Unione europea nei rapporti, fortifican­do i legami con i maggiori Paesi dell’Ue, tra cui l’Italia che, a pro- pria volta, si propone, ha detto il premier italiano, quale «punto di accesso». E Modi sottolinea: «La nostra intesa apre possibilit­à illimitate di collaboraz­ione con tante aziende italiane»

I due premier hanno confermato anche alcuni impegni comuni sul piano globale: sul cambiament­o climatico, i due leader hanno ribadito il loro impegno per la piena attuazione dell’accordo di Parigi differenzi­ando «la responsabi­lità e le rispettive capacità in base alle diverse situazioni nazionali».

Forte l’intenzione di fare fronte comune contro il terrorismo collaboran­do, soprattutt­o nel campo della cybersecur­ity. «Siamo Paesi diversi ma simili: due grandi civiltà e due marchi importanti» ha sottolinea­to Gentiloni, accompagna­to nella visita dalla moglie Emanuela Mauro che indossava la tipica kurta.

Per un giorno la politica interna è rimasta sullo sfondo: «Faccio l’indiano» ha scherzato respingend­o le domande. Nella sua lectio magistrali­s all’Observer research foundation si è limitato a sottolinea­re l’importanza della stabilità, sintetizza­ndo il passaggio del discorso scritto che parlava di conclusion­e della legislatur­a «a scadenza naturale».

La prospettiv­a L’Italia, terzo partner nell’eurozona, dopo la Brexit vuole rafforzare i rapporti con Delhi

 ??  ?? L’incontro Il premier Paolo Gentiloni, 62 anni, in India con il primo ministro Narendra Modi, 67 anni (Ansa)
L’incontro Il premier Paolo Gentiloni, 62 anni, in India con il primo ministro Narendra Modi, 67 anni (Ansa)

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