Londra, un dossier segreto incastra i politici
Accuse di abusi a oltre 30 esponenti conservatori (anche nel governo). May: faremo ciò che è giusto
Westminster Theresa May era stata avvertita già sei mesi fa degli abusi sessuali al Parlamento britannico
Theresa May era stata avvertita già sei mesi fa degli abusi sessuali a Westminster. Un rapporto ufficiale, risalente a marzo, raccomandava la creazione di un servizio di assistenza per gli impiegati del Parlamento dopo che si era appreso di continui comportamenti inappropriati da parte dei deputati. Ma il fatto che la raccomandazione sia rimasta lettera morta solleva ora dei pesanti interrogativi, nel momento in cui lo scandalo continua a crescere di ora in ora.
Un dossier esplosivo circola infatti a Westminster. È una lista di oltre trenta politici conservatori, fra cui diciotto membri del governo, accusati di molestie sessuali e comportamenti inappropriati. Il documento, in formato Excel, è stato compilato da ricercatori e assistenti parlamentari: va comunque sottolineato che non è stato sottoposto a verifica e che potrebbe anche contenere false accuse.
Il dossier si intitola «High libido MPs», ossia deputati ad elevata libidine. In quelle righe si racconta di un veterano conservatore «perennemente ubriaco e assai inappropriato con le donne» così come di un alto membro del governo «lesto di mano alle feste». Ma c’è anche l’importante deputata donna accusata di avere relazioni extraconiugali con giovani assistenti maschi. Mentre altri due deputati avrebbero messo incinte le loro amanti e uno avrebbe pagato per l’aborto. Altri deputati avrebbero consumato rapporti sessuali nei loro uffici di Westminster e due politici conservatori avrebbero pagato le prestazioni di prostitute. Per finire, ci sarebbe un video che mostra un deputato conservatore impegnato in una performance di sesso estremo con tre uomini.
I ricercatori parlamentari che hanno compilato il dossier sostengono che i deputati menzionati sono stati oggetto per anni di voci e sussurri sui loro comportamenti: e che le interazioni «normali» e consensuali sono state omesse. Ma gli autori della lista sono ben consapevoli delle possibili conseguenze: «Se solo la metà dei ministri coinvolti dovesse dimettersi, potrebbe cadere il governo».
Da Downing Street fanno sapere che Theresa May «farà quello che è giusto fare» se le accuse dovessero rivelarsi fondate: anche a costo di mettere a rischio la sua fragile maggioranza di governo. E il portavoce della premier ha rifiutato di confermare che la leader del governo sia «fiduciosa» che membri del suo gabinetto non abbiano commesso misfatti sessuali: un’indicazione che i giorni del sottosegretario al Commercio Estero Mark Garnier, finora l’unico a essere identificato, potrebbero essere contati. I portavoce hanno anche smentito i resoconti giornalistici secondo cui la premier sarebbe aggiornata settimanalmente in segreto sulla cattiva condotta di deputati e ministri. Ma ormai lo scandalo sta assumendo proporzioni tali che diventa sempre più difficile contenerne le conseguenze.