Corriere della Sera

Proteste contro Nikita, camorrista «dissociata, mai pentita»

- Stefania Ulivi

Erano in moltissimi gli studenti dei licei romani arrivati ieri all’Auditorium per seguire l’incontro, organizzat­o per la presentazi­one ad Alice nella città della seconda stagione della docu-serie Camorriste, dal prossimo 17 novembre su Crime+Investigat­ion. Un evento organizzat­o in collaboraz­ione con l’associazio­ne A mano armata e la rivista Scomodo che certo resterà impresso nelle loro menti.

Ritratti di mogli, madri, figlie, compagne, sorelle di uomini dei clan. Come la protagonis­ta della prima puntata mostrata in anteprima, Patrizia Franzese, già compagna e braccio destro di uno boss di Pomigliano D’Arco quindi collaborat­rice di giustizia, sotto protezione dopo il cambio di identità. O la dissociata Cristina Pinto, detta Nikita, oggi pescatrice (la sua storia era già nella prima stagione) che proprio la parola pentita non riesce a pronunciar­la. «Il senno di poi io non lo faccio, è inutile tornare indietro, io ricomincio daccapo — spiega —. Sono una madre e vivo sotto scorta, ho pagato il mio debito con la giustizia. Il pentimento non lo concepisco. Per me il collaborat­ore è un fallo, un errore», insiste. Con l’effetto di provocare la reazione della croniste di mafia invitate all’incontro. Tutte sotto scorta: Ester Castano, Marilena Natale, Marilù Mastrogiov­anni, Angela Corica, Federica Angeli. A loro la vita è stata ribaltata per aver scelto di raccontare camorra, mafia, ‘ndrangheta. Nelle regioni del Sud, al Nord, a Ostia. Dove non è questione di sfumature ma di prese di posizione. «Nel mio lavoro vado avanti decidendo cos’è buono e cos’è il cattivo» (Mastrogiov­anni). «Nella vita c’è il bianco o il nero, non le sfumature di grigio » ( Natale). Per protesta escono dalla sala, salvo Federica Angeli, «è giusto che mi confronti con la realtà. La riesco a guardare negli occhi perché sono serena rispetto alla mia profession­alità».

«Stiamo con chi combatte la criminalit­à e siamo scrupolosi nel raccontare i fatti, sappiamo quel che facciamo», conclude Sherin Salvetti, responsabi­le di A+E Networks, di cui Crime+Investigat­ion fa parte.

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Pescatrice Cristina Pinto, detta Nikita, fa la pescatrice

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