Lewis IV è sicuro d’aver vinto col cervello
Hamilton: «Ho letto l’Arte della guerra, ho studiato la forza e la debolezza di Vettel e della Ferrari»
Libri e psicologia. Hamilton, per prendersi il quarto Mondiale e battere la Ferrari e Vettel, s’è messo anche a studiare. Quando le luci si abbassano e la musica si disperde assieme ai cartoncini colorati della festa, il neocampione cita l’«Arte della guerra», antichissimo manuale cinese di strategia militare, e in particolare una massima: «Tieniti stretti gli amici, ma i nemici ancora di più » . Magari, chissà, avrà ascoltato anche Michael Corleone «Ho seguito una massima: tieniti stretti gli amici, ma soprattutto i nemici» titoli mondiali tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. L’inglese ne ha 1 con la McLaren (2008) e 3 con la Mercedes (2014, 2015, 2017). I 4 del tedesco sono con la Red Bull e consecutivi: 2010, 2011, 2012 e 2013
La massima
bocca. Come di certe storie d’amore finite troppo in fretta restano ricordi dolci — le doppiette a Montecarlo e Budapest, il successo inaugurale a Melbourne — ma anche dolori terribili (i motori arrosto a Sepang e a Suzuka, l’autoscontro a Singapore). Hamilton si scalda quando qualcuno sottolinea Stretta di mano Sebastian Vettel stringe la mano a Lewis Hamilton: «È stato superiore» riconosce dopo la sconfitta (Ap) come la Mercedes sia la monoposto più competitiva. Sarà anche di parte la sua analisi, ma merita attenzione: «Non credo che abbiamo la vettura migliore, piuttosto il team migliore. Quante volte abbiamo sofferto? Tante. E se le cose non funzionavano, i debriefing con gli ingegneri diventavano lunghissimi; ma poi alla fine trovavamo le soluzioni». Con la fascia di capitano si è messo al servizio della squadra, rivelando anche inaspettate doti da collaudatore. Perché battere la Ferrari per la seconda volta (dopo il primo «Non credo che abbiamo una macchina superiore, ma piuttosto un team migliore»
Team migliore
Mondiale vinto nel 2008) ha un valore diverso: «È una lotta con la storia». Resettare e ripartire, a Maranello Marchionne ordina di fare tesoro degli sbagli, non pochi, di vincere le ultime due gare, per poi concentrarsi sulla monoposto per il 2018 già in fase avanzata di progettazione. Le ferite guariranno, l’umore di Vettel era tetro: «Lewis è stato più bravo, non credo sia una questione di macchina o di pilota. Anche noi avevamo una grande monoposto, nel confronto diretto lui è stato migliore».