Corriere della Sera

Bici accartocci­ate e bambini in fuga «Ha una pistola, scappate tutti»

- (Foto Reuters) Leonard Berberi

«Aun certo punto ho visto il furgone piombare contro alcune persone sulla pista ciclabile, poi ho sentito sette, otto spari e un attimo dopo c’erano degli agenti che avevano messo in ginocchio qualcuno». Chen Yi è uno dei testimoni più vicini all’attentato. Sta passando in zona con la sua auto adibita a servizio Uber quando il pomeriggio di New York prende un’altra piega. «Ho visto tanto sangue, c’erano molte persone per terra», racconta. Spari, decine di persone in fuga, urla. Corpi a terra, biciclette accartocci­ate. Qualcuno giura di aver sentito urlare «Allah akbar». Decine di testimoni oculari raccontano a radio e television­i, locali e nazionali, cosa hanno visto dell’attacco di ieri nella zona meridional­e di Manhattan, nella Grande Mela. Ci sono gli studenti del Stuyvesant High School che dicono di aver notato «un uomo gridare da un pick up, poi il veicolo ha svoltato andando a sbattere contro uno scuolabus». «L’automobili­sta sembrava ferito, poi qualcuno ha urlato “Ha una pistola, scappate tutti!”», dice durante l’edizione straordina­ria di Nbc News Ramon Cruz, 27 anni. Tom Gay, un fotografo, fornisce una versione simile a quella di Cruz. «Ero in una via non lontana quando ho sentito alcune persone dire che c’era stato un incidente. Mi sono avvicinato al luogo e a quel punto è spuntata una donna dicendo che il tizio aveva un’arma». «Ho visto le biciclette schiacciat­e e sono scappato, poi ho notato lo scuolabus speronato», aggiunge Eugene Duffy, un cuoco di 43 anni. «Urlavano tutti». L’incidente si è verificato a pochi passi da una scuola elementare. «Tutti i bambini erano nel cortile di fronte e dopo gli spari hanno iniziato a scappare», dice un altro testimone. «L’ho visto quel pick up: è andato dritto, senza alcuna esitazione, contro i ciclisti abbattendo­li tutti», dichiara Greg Ahl all’emittente locale 1010 WINS. «Avrò contato 30-40 biciclette accartocci­ate». «Stavo prendendo mio figlio dalla scuola quando ho sentito uno schianto molto forte», dice Karina Steiner alla tv Cbs2. Così, con il figlio accanto, ha cercato di capire cosa fosse successo. «C’era molto fumo ed è a quel punto che ho notato che c’erano diversi pedoni a terra, sulla West Side Highway, e altri che urlavano disperati. Poi ho visto questo ragazzo che teneva qualcosa in mano, ma non sono riuscita a capire davvero cosa, sembrava un’arma, ma di quelle ad aria compressa e la stava tenendo in mano lì, proprio di fronte alla scuola». «Poi però ho sentito degli spari e tutti noi genitori ci siamo nascosti dentro la scuola». Una volta al riparo Steiner sostiene che l’hanno rassicurat­a dicendo che si trattava di un semplice incidente stradale. «Ma non sembrava proprio un normale schianto tra veicoli». Tocca a un fotografo dell’Associated Press, vicino alla scena dell’attentato, dire che c’erano delle vittime. «Ho visto almeno due corpi, senza vita, riversi sull’asfalto».

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Ferita Una donna viene soccorsa

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