«Nessuna novità È fuga di notizie, ora Orlando faccia chiarezza»
Definisce «talmente assurde da rendere superfluo ogni commento» le accuse a Silvio Berlusconi. Si dice convinto di una «rapida archiviazione». Ma, soprattutto, si appella al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, affinché invii gli ispettori alla procura di Firenze, «per far luce sulla fuga di notizie». Niccolò Ghedini, senatore forzista e avvocato di Berlusconi, disegna in tre punti la nuova strategia difensiva del Cavaliere. Primo: evidenziare che «non c’è nulla di nuovo». Anche se stavolta le parole del boss Graviano sono state intercettate dalla sua viva voce e non riferite. «Il materiale di indagine è molto ampio, ma tutte quelle pagine nulla aggiungono a ciò che era già stato valutato prima», dice Ghedini. E spiega: «Non c’è alcun reale elemento di novità ed essendo la totale estraneità del presidente Berlusconi più che conclamata e avvalorata dalle plurime precedenti archiviazioni nonché da altrettante plurime sentenze di merito e della Corte di Cassazione, questa ennesima indagine non potrà che concludersi con una rapida archiviazione, così come già avvenuto in passato». Secondo: denunciare la «giustizia a orologeria. Puntualmente, e come sempre da oltre 20 anni, a ridosso di una competizione elettorale a pochi mesi dalle elezioni e proprio nel giorno in cui Berlusconi sarà in Sicilia, a mezzo stampa senza che siano stati avvisati lui o i suoi legali, è stata pubblicata la notizia di una nuova indagine». Terzo, ribaltare le accuse contro i magistrati: «Sarà interessante verificare se il ministro Orlando vorrà contribuire, con i mezzi ispettivi di cui dispone, a far luce sul grave episodio, anche tenuto conto che il nome di Berlusconi nel registro degli indagati sarebbe stato addirittura secretato». In tribunale però l’argomento sarà un altro: il boss sapeva di essere intercettato, dunque non sarebbe una «prova pulita».