Mps, partito lo scambio bond-azioni Le regole per i 40 mila obbligazionisti
In Borsa il titolo recupera l’1%. Con l’adesione totale, il Tesoro al 70% del capitale
È iniziata ieri — e si concluderà il 20 novembre prossimo alle 16 e 30 — l’operazione di acquisto di azioni del Monte dei Paschi di Siena in mano ai risparmiatori che si erano visti trasformare in azioni (valorizzate a 8,65 euro ognuna) le obbligazioni subordinate acquistate nel 2008. Nella tarda serata di martedì era arrivata la firma del ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, seguita dall’immediata approvazione della Corte dei conti. La banca ha precisato che potrebbe esserci una proroga rispetto alla scadenza del 20 novembre, mentre il regolamento dell’offerta sarà il 24 novembre 2017.
Borsa italiana comunica che nel primo giorno utile per aderire all’offerta di scambio delle azioni di Mps con bond senior di nuova emissione, le adesioni degli ex obbligazionisti subordinati ammontano all’1,81% del totale dei titoli coinvolti, con 4.304.094 azioni apportate all’offerta.
Lo scambio è rivolto a 40 mila piccoli risparmiatori coinvolti nella crisi dell’istituto senese e colpiti dal «burden sharing», ovvero quel meccanismo incluso nelle nuove norme Ue sui salvataggi bancari per cui gli obbligazionisti condividono le perdite in caso di salvataggi. Chi aderisce allo swap riceve in cambio delle azioni cedute al Tesoro un bond senior dalla stessa banca. L’obbligazione verrà emessa 5,2 5,0 4,8 4,6 4,4 4,2 per un massimo di 1,5 miliardi di euro, con una valorizzazione delle azioni di poco inferiore ai 6,5 euro. Si tratta di un valore considerevolmente superiore rispetto a quello della chiusura di ieri, anche se Mps ha terminato le contrattazioni in Piazza Affari con in progresso dell’1,03%, attestandosi a 4,72 euro.
È previsto che il nuovo bond abbia un rendimento allineato alle obbligazioni non subordinate (senior) della banca già presenti sul mercato. Il tasso verrà tuttavia stabilito nel dettaglio soltanto una volta che l’offerta sarà terminata. La nuova obbligazione maturerà il 15 maggio del 2018, una scadenza praticamente allineata al vecchio bond che è stato convertito in azioni. Se l’adesione all’offerta, come è probabile, sarà integrale, il Tesoro salirà quasi al 70% del capitale della banca senese. Attualmente via XX Settembre è già il primo socio di Mps con circa il 55% del capitale.
Dopo il ritorno in Borsa del 25 ottobre scorso, e archiviato quest’ultimo capitolo indennizzi, Mps potrà sciogliere i nodi che restano sulla governance. Rocca Salimbeni deve riformare lo statuto e rinnovare il consiglio di amministrazione. Per farlo sarà necessario convocare un’assemblea ordinaria e una straordinaria. L’ipotesi più accreditata, al momento, è quella di una convocazione a dicembre. Inoltre non è escluso che la situazione di incertezza e l’atteso maxirosso di esercizio per l’operazione di cartolarizzazione, non consigli di attendere la normale scadenza di primavera per l’assemblea ordinaria, per evitare che a presentare i conti, che saranno in affanno, sia l’attuale management che non ne è responsabile.