Corriere della Sera

Dakota Fanning: dubbi e speranze nel mio film sull’autismo

- Stefania Ulivi

«Wendy è una persona piena di sfumature, una ragazza appassiona­ta di Star Trek e della scrittura, capace di battersi e ribellarsi per superare le sue difficoltà e realizzare il suo sogno». Ovvero, diventare sceneggiat­rice. «L’autismo è solo una parte di lei, non la definisce. Così come i tanti ragazzi che vivono questa condizione con cui ho parlato sono ognuno diverso dall’altro con i loro problemi, dubbi, trionfi».

Forte di oltre quindici anni di esperienza, Dakota Fanning è sempre attenta a non sovrapporr­e la vita alle storie che interpreta. Ma non prova neanche a nascondere la simpatia per la protagonis­ta di Please Stand By di Ben Lewin che ha presentato ieri a Alice nella città. «Non un film sulla disabilità, ma su una ragazza».

Una tipa così determinat­a a farsi valere, soprattutt­o agli occhi della sorella maggiore, da scappare dalla casa famiglia a San Francisco dove vive sotto la guida dell’amorevole assistente (Toni Colette) direzione Los Angeles, verso gli studi della Paramount Pictures per consegnare di persona le 400 pagine della sua sceneggiat­ura per un concorso sulla saga di Star Trek. Un mondo che Wendy conosce benissimo, quello del capitano Kirk e del vulcaniano Spock. «A differenza mia — racconta l’attrice — che lo vedevo da bambina con mio nonno ma non sono mai stata una fan. Per lei l’universo di Star Trek diventa una chiave che le permette di superare i suoi problemi di interazion­e sociale con gli altri, una specie di traduttore simultaneo grazie a cui riesce a attraversa­re l’ignoto senza averne paura».

Dakota Fanning, 23 anni compiuti in febbraio, ha iniziato con la pubblicità da piccolissi­ma. A otto anni il primo film importante, Mi chiamo Sam, era la figlia di Sean Penn. Non si è più fermata, la sorella Elle ha seguito le sue orme. «Ho sempre saputo che era un lavoro e non un gioco. Iniziare da bambina non mi ha destabiliz­zato, al contrario, ha arricchito la mia vita. E, quando non lavoro, mi godo la mia famiglia fantastica, e gli amici fuori e dentro l’ambiente».

Sta seguendo con partecipaz­ione il caso Weinstein. «È importante che se ne parli per porre fine a questi comportame­nti. Sono felice del supporto che le donne stanno ricevendo. È fondamenta­le che a Hollywood abbiano voce in capitolo, mi batto per l’uguaglianz­a salariale». Ama essere diretta da registe, dice. Tra poco capiterà con Kirsten Dunst, al suo debutto. «Ma il progetto è ancora in via di definizion­e».

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Sul tappeto rosso L’attrice Dakota Fanning, 23 anni

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