Avvisi a Torino Sms di Grillo ad Appendino: «Non mollare»
«Non ho ricevuto nulla, sono serena». L’accusa di «cooperazione» involontaria ai vertici della città
Si fanno sempre più insistenti le voci che la sindaca di Torino, Chiara Appendino, stia per essere nuovamente indagata nell’inchiesta sugli incidenti di piazza San Carlo durante la partita Juve-Real. Ieri la sindaca ha trascorso oltre un’ora dall’avvocato. E Beppe Grillo le ha mandato un sms: «Non mollare».
Un’ora e mezza di colloquio con l’avvocato Luigi Chiappero, nello studio legale in piazza Solferino a Torino. Poi, all’uscita, le parole di fiducia nei confronti della magistratura: «Sono assolutamente serena. Sappiamo che i torinesi vogliono la verità, come è giusto che sia. E se dovessi ricevere un avviso di garanzia, sarà mia cura comunicarlo subito a tutti». Ad oggi l’avviso per la sindaca Chiara Appendino non c’è, ma il suo nome comparirebbe nel lungo elenco di indagati per i tragici fatti di piazza San Carlo, che hanno causato il ferimento di oltre 1.500 persone e la morte della 38enne Erika Pioletti. Per tutto il giorno si sono rincorse le voci sull’imminente notifica del provvedimento giudiziario per omicidio colposo ed è per questo che la prima cittadina si è rifugiata dal suo avvocato, prima di affrontare i giornalisti che l’aspettavano all’inaugurazione di un istituto universitario. La sindaca non è la sola ad attendere l’atto della Procura. Le notifiche, almeno quindici, dovrebbero arrivare lunedì, all’indomani delle elezioni regionali in Sicilia.
Dopo la tragedia, i pm Vincenzo Pacileo e Antonio Rinaudo hanno aperto due fascicoli di indagine. Nel primo, in cui si contestano l’omicidio e le lesioni colposi, sono stati iscritti i nomi del presidente e del direttore generale di Turismo Torino, l’ente che su delega di Palazzo Civico ha organizzato l’evento del 3 giugno. Nel secondo fascicolo, in cui si procede solo per lesioni lievi, l’unico nome presente è quello di Appendino, chiamata in causa direttamente dalle denunce dei feriti. Adesso i due filoni investigativi confluiranno in un unico faldone d’inchiesta e oltre alle accuse di omicidio e lesioni colposi si ipotizzerà, in punta di diritto, la «cooperazione» involontaria fra i vari soggetti. In altre parole, i pm sosterranno che gli indagati, violando l’obbligo di controllo, avrebbero cooperato a causare il disastro di piazza San Carlo pur senza volerlo. A essere chiamati in causa saranno, quindi, i vertici istituzionali, dirigenti e funzionari che si sono occupati dell’organizzazione dell’evento, delle misure di sicurezza presenti in piazza e della gestione dell’emergenza, con particolare riferimento all’ordine pubblico. Ed è in questo contesto che, tra i destinatari del provvedimento, ci sarebbe anche il questore, Angelo Sanna.
I torinesi vogliono la verità, come è giusto che sia Se dovessi ricevere un avviso di garanzia lo comunicherò a tutti La tragedia L’inchiesta per omicidio colposo per la tragica notte di cinque mesi fa in piazza San Carlo