«Reny», sparita dopo la lite in auto L’ex marito e il figlio indagati per omicidio
Sparita nel nulla il 9 ottobre, a due chilometri dal Santuario di Loreto. L’ultimo a vederla è stato l’ex marito con cui ha bisticciato in automobile. «Fermiamoci e andiamo a pregare assieme» aveva suggerito lei, Renata Rapposelli, 64 anni, pittrice in difficoltà economica. «Ma come, sinora hai parlato di soldi e adesso vuoi andare a pregare?» avrebbe risposto l’uomo, Giuseppe Santoleri, 67 anni, tecnico sulle piattaforme petrolifere in pensione. La discussione tra i due, separati da trent’anni ma non divorziati, sarebbe finita qui. Senza alterazioni, dopo che lei, residente in una casa popolare ad Ancona, avrebbe chiesto di scendere dalla Seicento dell’ex compagno che abita con l’unico figlio di 43 anni in un appartamento di 35 metri quadri a Giulianova. Da questo momento in poi nessuno avrebbe più visto «Reny», la firma che la donna pennellava sui suoi quadri, nature morte, ritratti, immagini religiose.
Ieri la Procura di Perugia ha indagato Santoleri e suo figlio Simone, disoccupato di 43 anni, per omicidio in concorso. L’avvocato Gianluca Carradori che li assiste precisa: «È un atto a loro tutela necessario per gli accertamenti irripetibili». Ovvero quelli svolti dai Ris nell’abitazione di padre e figlio che da ieri, interrogati sino all’alba, alloggiano in hotel, visto che la casa è sotto sequestro. A denunciare la sparizione erano stati gli iscritti al gruppo WhatsApp della comunità religiosa di cui Renata faceva parte, tutti preoccupati per i messaggi senza risposta.
Che non avessero più rapporti con «Reny», padre e figlio lo hanno ribadito a verbale e alle numerose tv locali che da giorni li rincorrono. «Erano otto anni che Simone non vedeva la madre, esattamente dal battesimo della figlia di lui» sostiene l’avvocato Carradori.
Acredini che vengono dal passato. «Ascoltavo musica metal — ha ricordato il figlio — e lei per questo era convinta che io fossi il demonio, mi gettava secchiate d’acqua, bruciava i miei diari». Poi i soldi, pochi. I mille euro della pensione del padre dovevano bastare per tutti. A Renata spettava un assegno di mantenimento di duecento euro «regolarmente versato».
La famiglia è tornata a riunirsi il 9 ottobre, dopo che Giuseppe aveva chiesto a Renata di passare per sincerarsi delle condizioni del figlio, malato di ulcera. La pittrice, giunta a Giulianova in treno, avrebbe reclamato subito una spettanza di 3 mila euro, facendo sbottare Simone: «Papà, lei è qui solo per il denaro: riaccompagnala a casa».
Ma l’esito degli esami dei Ris? Il procuratore di Ancona Elisabetta Melotti si limita a dire: «È prematuro parlarne ora».
@Alefulloni