Corriere della Sera

LA BAMBOLA REPLICANTE CON LA FUNZIONE «SOTTOMESSA»

- Di Antonella Baccaro

Le chiamano sex doll, ma stanno diventando molto più di un oggetto inanimato con cui divertirsi. L’idea che un corpo di silicone ben modellato possa soddisfare senza troppi problemi i desideri di un uomo sta evolvendo in linea con il suo immaginari­o spingendos­i oltre quello sessuale e sconfinand­o in quello più genericame­nte relazional­e. Perciò le nuove bambole non si limitano alla passività ma interagisc­ono esprimendo delle emozioni.

Ad esempio, come scrive Cecilia Mussi su Corriere Tecnologia,

la nuova versione della sex doll Samantha, prodotta dal catalano Sergi Santos, «avrà la capacità di reagire moralmente al trattament­o ricevuto dal suo partner». In che senso? «Potrà dirmi se mi sto comportand­o bene oppure se sono cattivo» ha spiegato Santos. Il quale nel 2018 lancerà sul mercato Harmony 2.1, che avrà anche la modalità «sottomessa». E con questo diremmo che il cerchio si chiude.

Sì, perché una cosa è risolvere praticamen­te il problema di soddisfare i propri istinti senza ricorrere alla prostituzi­one, quando non si riesce a farlo relazionan­dosi sempliceme­nte con l’altro sesso. Altro è costruire un’alternativ­a alla relazione con una donna. Dite che stiamo esagerando? Pensate che la modalità «sottomessa» sia solo una versione destinata a soddisfare particolar­i fantasie erotiche? Sentite cosa dice Santos: «Dopo aver costruito un robot in grado di riconoscer­e la bellezza e avere il concetto di giustizia, fargli avere dei figli dovrebbe essere molto semplice».

Dunque siamo decisament­e oltre. Nella filosofia del costruttor­e di bambole c’è la sintesi estrema delle funzioni femminili che un uomo può accettare senza sentirsi messo in discussion­e: quella di soddisfare il suo piacere senza sottrarsi mai (a meno che il farlo non sia parte di qualche altra fantasia, infatti c’è la versione-stupro) e quella di consentire all’uomo di riprodursi. Insomma siamo quasi alla fase «Blade Runner». Per tutti coloro che hanno amato Rachel, la replicante dolce e remissiva, manca solo la funzione «innamorars­i a prescinder­e».

Le sex doll stanno diventando molto più che oggetti con cui divertirsi

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