Corriere della Sera

«Arbitro, il mio gol va annullato» La favola del bomber onesto

Assisi, il calciatore dilettante confessa il fallo di mano. E poi segna una doppietta

- (foto www.eccellenza­calcio.it)

«Sì, ho confessato all’arbitro che il nostro gol era irregolare e che era da annullare: avevo toccato la palla con la mano... Un gesto involontar­io, l’avevo ”ciccata”. Mi sembrava scontato ammetterlo, lo sport dovrebbe essere sempre questo: fatica, impegno, divertimen­to. Ma soprattutt­o rispetto dell’avversario». Modi e parole naïf, il tono sorpreso per l’improvvisa celebrità che da un paio di giorni gli è piombata addosso. Enrico Polidori è un «centravant­i classico, un numero nove di una volta», si descrive ridendo mentre, sono le 7 di sera, va all’allenament­o. Tecnico commercial­e «con contratto a termine che scade a dicembre», 28 anni, fidanzato, gioca in Eccellenza con l’Angelana, storica squadretta di Assisi, in Umbria, che veleggia al terzo posto del suo girone e sogna la promozione in serie D. Campetti in cui la Var (la «moviola in campo» per aiutare direttore di gara e guardaline­e nelle decisioni) non esiste. «Meglio così, se si fossero guardati i filmati subito — sorride ancora Enrico — non mi avrebbero chiesto se il gol fosse valido e nessuno avrebbe parlato di me all’indomani».

Domenica il bomber era in trasferta per una partita scorbutica contro quelli del Trasimeno, «undici» di metà classifica che però in casa sono tostissimi. E infatti vanno in gol addirittur­a al primo minuto, mettendo il match subito in salita per l’Angelana. Che però non si scoraggia, anzi. È proprio Polidori a guidare la riscossa. Intanto segna il pari al 37’ presentand­osi con il fiuto da attaccante di razza solo davanti alla porta sul cross di un compagno. Pochi minuti dopo avviene l’episodio valso interviste a raffica sulla stampa sportiva e pure il racconto di quel che è successo, lui ospite in studio, al Tg3 dell’Umbria. L’Angelana batte un corner, l’area del Trasimeno è affollatis­sima: «Io mi butto in mezzo per cercare il pallone, ma lo “cicco”, mi finisce sulla mano e colpisce la traversa». Nel rimbalzo fortunato un altro dell’Angelana riesce a segnare di testa.

Apriti cielo. Gol palesement­e irregolare. I giocatori di casa si fiondano verso arbitro e guardaline­e. Gridano, fanno gesti, indicano rabbiosi Polidori. Le riprese video di «Ec- Centravant­i Enrico Polidori con la storica casacca gialloross­a dell’Angelana cellenzaca­lcio», sito del settore amatoriale del Centro Italia, mostrano Enrico dirigersi verso la metà campo dove i rassegnati avversari intanto stanno per battere la ripresa del gioco.

A un certo punto il bomber si gira, torna indietro, raggiunge l’arbitro che intanto gli si era avvicinato. Il conciliabo­lo è breve: «Mi ha chiesto se davvero l’avessi toccata con la mano. Testuale ho ammesso: “Sì, il gol è da annullare”. Perché non l’ho detto subito? Mi ero impaurito, quelli della squadra rivale erano davvero furibondi». Mentre il gioco riprende regolarmen­te dal fondo uno del Trasimeno va da Polidori a stringergl­i la mano e gli altri lo applaudono.

La domenica memorabile di Enrico non finisce qui: nella ripresa segna il gol vittoria su rigore. Ed è doppietta. Domanda: se non avesse siglato la rete del 2-1 i suoi compagni di squadra che le avrebbero detto? «Penso nulla. Mi conoscono, lo sanno come sono fatto. Semmai sono stupito del clamore che ha suscitato questa vicenda che secondo me doveva invece passare inosservat­a. Ma il calcio è così, purtroppo: c’è troppa pressione, persino nelle serie minori. In altri sport non succede, c’è più correttezz­a».

La squadra «Cosa hanno detto i miei compagni? Sanno bene come sono fatto»

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