Io e papà
Il piccolo Bill Gates (oggi 62 anni) con William «Bill» senior, durante una vacanza sulla neve. Il padre del «signor Microsoft» compie 92 anni milioni più uno: Bill Gates cita «diversi familiari» colpiti. E sul suo sito, GatesNotes, definendo l’Alzheimer «una piaga che minaccia la società», racconta del padre «che fra due settimane festeggerà 92 anni». Non lo dice chiaramente, ma si intuisce. È una prova di coraggio, visto lo stigma che ancora avvolge questa patologia. Commenta il professor Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria: «Con la sua scelta Gates ha dato un’iniezione di ottimismo al settore della cura delle demenze. Così si fa crescere una sensibilità diffusa, che è il sottofondo sul quale ad un certo momento si inseriscono le grandi scoperte. Fidiamoci dell’ottimismo di Gates e rimettiamoci a lavorare nei laboratori e negli ospedali: la demenza non è una maledizione». Ma una malattia su cui fare luce. «L’impegno di Gates per creare una piattaforma di dati — sostiene Trabucchi — sarebbe di grande valore per comprendere l’evoluzione della malattia, le eventuali sottospecie e le possibilità di intervento più mirato».
Questione di dati. E di famiglia. Fu papà Bill e mamma Mary a instillare il filantropismo nel figlio. Un paio d’anni fa, proprio Gates senior ha ricordato la nascita della Fondazione nel ‘97: lui stesso firmò il primo assegno di 80 mila dollari per un programma sul cancro, che si era portato via Mary tre anni prima. Adesso tocca all’Alzheimer. E allora buon compleanno, papà Bill.