Mario Bellini
Scalfarotto), l’impegno non manca — «anche se non ti regala niente nessuno» —, come lo sforzo per promuovere, sopra tutto, l’appuntamento milanese.
Studenti di architettura, imprenditori, uomini d’affari fotografano le gambe di una sedia, i piedi di un letto, librerie. I 109 marchi italiani in trasferta a Shanghai, fa notare il direttore generale del Salone Marco Sabetta, attraggono la migliore gioventù cinese, ricca e colta. Pronta ad affrontare lunghe code, in fiera, per partecipare alle master class degli architetti italiani, accolti come rockstar. Piero Lissoni ha tenuto una lectio su umanesimo e progettazione. Dice: «La Repubblica popolare è in profonda trasformazione, viaggia spedita e mostra i suoi formidabili contrasti. I cinesi stanno imparando, ci vorrà tempo, ma noi dobbiamo intercettare le loro richieste con velocità e creatività. Se ci rimbocchiamo le maniche possiamo vincere questa sfida combattendo non sui costi, ma sulla qualità».
Mario Bellini ha parlato al pubblico nella conferenza dal titolo «Italian Beauty». «I cinesi — illustra — sono affamati di bellezza. Hanno entusiasmo e voglia di imparare. Tutto questo ci fa capire che l’Italia, ma più di tutto Milano, è un brand straordinario».