Il «giallo» di Pisapia che prima apre e poi chiude ad Alfano
L’interpretazione delle parole del leader sul centro
C’è un prima e un dopo nella lunga mattinata di Giuliano Pisapia. Un prima in cui apre ad Angelino Alfano e all’ingresso di Alternativa popolare nella coalizione di centrosinistra. E un dopo in cui l’ex sindaco di Milano derubrica l’eventuale accordo con il partito del ministro degli Esteri a «notizia del tutto inventata». Roma, sabato, via delle Coppelle. Attorno alle 9 e 30 il leader di Campo progressista varca l’ingresso dell’Istituto Sturzo per partecipare a un convegno sui «Cattolici democratici in campo».
Una tavola rotonda moderata dal prodiano Franco Monaco, alla quale prendono parte anche Bruno Tabacci e l’europarlamentare David Sassoli. Qualche secondo prima di accedere alla Sala Perin del Vaga a chi gli fa notare la chiusura di Mdp al Pd e l’apertura dei centristi di Alfano Pisapia risponde in questi termini: «Veniamo dalla sinistra e saremo capaci di mettere insieme centro e sinistra per costruire un centrosinistra». Sembra una vera apertura agli alfaniani dopo settimane di indecisione e di marce indietro. Il via libera di Pisapia attraversa lo Stivale giunge fino alla Leopolda. Al punto da far esultare il renziano Ettore Rosato: «Giusta la linea tracciata da Pisapia: unire il centro con la sinistra». In platea c’è chi borbotta: «Fa bene Giuliano a inglobare Alfano, senza il Pd non andremo da nessuna parte».
A sorpresa si presenta anche Piero Fassino, l’ex sindaco di Torino che ha ricevuto da Matteo Renzi il mandato di convincere tutti i partiti alla sinistra del Nazareno a restare nel campo del centrosinistra. Fassino e Pisapia si salutano con una stretta di mano e un sorriso. Poi è il turno dell’ex sindaco di Milano. Dal palco Pisapia sottolinea l’importanza del «cattolicesimo democratico che è parte di questo progetto». Cita La Pira, Vittorio Foa, Madre Teresa Calcutta e chiosa così: «È necessario recuperare la fiducia dei tanti che non hanno più fiducia nella politica». Ma ecco il colpo di scena. Il leader di Campo progressista richiede il microfono e sbotta infastidito: «Mi dicono che circola la notizia secondo la quale io avrei detto sì ad Alfano. È una notizia del tutto inventata. Non confondiamo il centro con il centrodestra, o con la destra».
Il clima di tensione sale nonostante Fassino che prende la parola ed evoca «una nuova stagione del centrosinistra». Prova a spegnere il fuoco l’ex segretario dei Ds. Non a caso quando finisce il convegno Fassino prende sottobraccio Pisapia e prova a parlargli qualche minuto. I due si scambiano alcune impressioni, concordano sul progetto. E alla fine si lasciano così: «Andiamo avanti, teniamoci aggiornati». Ma le distanze fra i pisapiani e il Pd restano. Il primo problema riguarda Ap. Bruno Tabacci la mette così: «Ap non può fare la maggioranza in Lombardia con Maroni e
Veniamo dalla sinistra e saremo capaci di mettere insieme centro e sinistra. La reazione dem Prima della sua precisazione Rosato esulta: fa bene a inglobare Alfano