Malore e ricovero per l’inviata delle «Iene»
«Patologia cerebrale». Malore dell’inviata in un albergo a Trieste, poi in rianimazione
Una città, questa, che era già stata visitata più volte da Toffa, da qualche anno impegnata sulla vicenda della Ferriera di Servola (un rione di Trieste) e della salute dei cittadini vittime delle esalazioni dello stabilimento, ribattezzato l’altra Ilva. Un tema a cui Toffa aveva dedicato numerosi servizi, arrivando anche a discutere pubblicamente con Debora Serracchiani, presidente del Friuli-Venezia Giulia.
Dal primo pomeriggio di ieri, la redazione del programma si è unita, tutti presenti, attendendo aggiornamenti e rassicurazioni. Sul profilo Facebook delle Iene, è apparso un post con una foto della conduttrice. Poche parole: «La nostra Nadia non è stata bene. Ci stiamo tutti prendendo cura di lei. Vi terremo informati».
Anche Nicola Savino ha scritto il suo messaggio pubblico: «Forza collega mia bella ti aspetto», così come l’inviato Dino Giarrusso — protagonista della recente inchiesta sulle attrici che hanno accusato di molestie Fausto Brizzi —, che, sempre su Facebook, ha commentato: «Amici che mi state scrivendo e chiamando: anche io sono in apprensione per la salute della mia carissima Nadia Toffa. Non ho notizie se non quelle che hanno tutti: vi prego quindi di aspettare come stiamo facendo noi, e di avere fiducia nei medici che l’hanno in cura. Forza Nadia!». Tutti uniti attorno a questa giovane donna dal temperamento deciso — laureata in Lettere e Filosofia con 38 anni Nadia Toffa, conduttrice e inviata delle «Iene», negli studi di Italia1 108/110 e tesi sulla «Storia della chiave iconografia di San Pietro» — che da inviata del programma è riuscita, nel 2016, a fare il salto alla conduzione, non abbandonando mai però, di fatto, il lavoro da inviata. Spesso, in questi anni, si è occupata di temi legati alla salute, scontrandosi con presunti
I medici Nel primo pomeriggio la decisione di un trasferimento a Milano con elisoccorso
medici o comunque con chi dispensa consigli di salute non scientifici a chi non sta bene, tra cui anche Eleonora Brigliadori.
Si è anche occupata di epilessia, che, per alcune ore, si è pensato potesse essere la causa del suo malore. Opponendosi alle «cure miracolose» di diversi improbabili guaritori, era riuscita ad aiutare molte persone.