Corriere della Sera

Il barbiere più anziano d’Italia «Ho 83 anni, mai fatto ferie»

Brescello, Sergio in bottega lavora e dipinge: mi premiò Zavattini

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Il salone da barbiere, che è anche laboratori­o di pittura e piccola galleria di quadri, è una stanza di appena quattro metri per quattro. È questo il mondo di Sergio Bianchi Ballano, 83 anni venerdì prossimo, è qui che ha passato tutta la sua vita. «Faccio il barbiere da 73 anni, ne avevo dieci quando ho iniziato come garzone. Poi ho rilevato l’attività e dai 18 anni non mi sono mai mosso da questa bottega. Mi hanno detto che è un record mondiale» si impettisce orgoglioso.

Il signor Sergio non ha mai abbassato la saracinesc­a. «Tranne un paio di anni fa, scendendo da letto mi sono rotto un piede. Sono rimasto fermo due mesi, ho perso tanti clienti». Per il resto sempre aperto: dalla mattina 8 alle 18.30, di sera, domenica mattina compresa. Lunedì riposo: «Ma se viene qualcuno non lo mando via» assicura, visto che abita accanto al negozio, subito dopo la chiesa di Lentigione, frazione di Brescello, il paese di Peppone e don Camillo.

Ha sempre lavorato, mai un giorno di ferie, mai una vacanza. «Bologna non so nemmeno dove sia, al massimo sono stato a Reggio. Sarò fatto al rovescio, ma era quello che mi andava di fare. Per me nella vita ha valore il lavoro. E la pittura». Ha iniziato con i pennelli negli anni Settanta. «Presi i colori di mia figlia e feci il primo quadro». Dipinse un contadino che offre una scodella a un Cristo in croce. Lo stile da allora è sempre lo stesso, rigorosame­nte naïf. «Significa primitivo. Chiunque può farlo, anche uno come me». Accanto all’unica sedia da barbiere c’è il tavolino con un cavalletto, i pennelli e gli acrilici. Le pareti sono tappezzate dalle sue opere coloratiss­ime, dove riproduce quello che ha visto: la campagna, i concittadi­ni, a volte Peppone e don Camillo. «Ho fatto la comparsa in tutti i film, nel secondo mi riconosco nella scena del comizio. Una giornata la pagavano mille lire, con quei soldi ho comprato il mio primo vestito».

Il signor Sergio ha ancora una cinquantin­a clienti fissi. «La soddisfazi­one più grande me la danno due ragazzi di Reggio. Ogni mese fanno trenta chilometri per farsi tagliare i capelli proprio da me». Inutile dire che lavora all’antica. «Solo pettine e forbici. La macchinett­a ce l’ho ma non mi piace. E ho ancora una bella mano a fare la barba. In questo mestiere l’esperienza conta molto». Prezzi popolariss­imi: 5 euro la barba, 12 i capelli.

Due figli, vedovo da qualche anno, quando non ci sono clienti si mette subito al cavalletto. Quasi un doppio lavoro, che gli ha regalato più di una gratificaz­ione. Proprio davanti alla vetrina c’è un ripiano con le coppe vinte. Appeso alla parete, sotto al suo primo quadro («Un professore era disposto a pagarmi qualunque cifra. Rifiutai»), c’è l’opera che gli è

La locandina di «Don Camillo» (1952) valsa il primo premio al concorso «Ligabue» di Gualtieri del 1975. «Me lo consegnò Cesare Zavattini, mi tremavano le gambe dall’emozione. Il giorno dopo venne a trovarmi nel salone insieme all’attore Romolo Valli. Ho ancora nelle orecchie le sue parole: “Qui si respira l’aria del vero naïf”. E prima di uscire aggiunse: “Per lei i migliori critici saranno i bambini”». Zavattini aveva ragione. «Sono straordina­ri, scoprono particolar­i che io stesso non avevo notato». Ogni lunedì, va nel vicino asilo ad insegnare ai piccoli alunni «come buttare giù il colore». «Sapesse come sono attenti. Quando sto con loro divento bambino anch’io».

Sono tra le pochissime uscite che si concede. A parte i giri in bici, le partite della squadra locale di calcio e il caffé al bar tutti i giorni a mezzogiorn­o, quando stacca per il pranzo.

Il barbiere-pittore di Lentigione ha una sogno e una certezza. «Mi piacerebbe che venisse in negozio Vittorio Sgarbi a dare un giudizio ai miei quadri. Mi trova di sicuro, io non chiudo mai».

Don Camillo «Facevo la comparsa: pagavano mille lire al giorno, ci ho comprato il mio primo vestito»

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Il film
 ??  ?? In negozio Sergio Bianchi Ballano, 83 anni tra pochi giorni, nella sua bottega a Lentigione, frazione di Brescello. Alle pareti, i suoi quadri naïf
In negozio Sergio Bianchi Ballano, 83 anni tra pochi giorni, nella sua bottega a Lentigione, frazione di Brescello. Alle pareti, i suoi quadri naïf

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