«La mia vecchia auto e la giungla delle polizze»
C’è la banca che abolisce il personale di sportello e adotta il self banking: il cliente esegue le operazioni che prima gli venivano «servite». C’è il supermercato che allestisce uscite senza cassieri, delegando ai compratori il conteggio del costo della spesa e il pagamento. C’è l’ente fornitore di energia che non manda più il personale per la lettura dei contatori, ma è l’utente che deve comunicare i consumi. C’è l’azienda di servizi ambientali che ottiene gran parte dei rifiuti già suddivisi. Insomma, si sta diffondendo il modo di accollare determinate prestazioni a chi, per beneficiarne, paga più o meno profumatamente. E poi, per soprammercato, c’è l’amministrazione comunale che, avendo sbagliato il calcolo della tassa rifiuti, è tenuta a rifondere il danno solo nel caso in cui il cittadino faccia i calcoli e inoltri formale domanda di risarcimento. Tutto questo non è capovolgimento di mansioni, obblighi, responsabilità? Corriere
Possiedo un’utilitaria che ha più di 10 anni. Non faccio incidenti da più di 5 anni. Sono nella classe più bassa e percorro meno di 5.000 km l’anno. La guido solo io che ho la patente da più di 20 anni. Come mai l’assicurazione mi ha aumentato il premio del 50% (da 200 a 300 euro)? La loro risposta è stata: una ridistribuzione dei premi delle polizze a livello nazionale! Se teniamo conto che il mio veicolo sia valutato 1.000 euro (alcune compagnie lo valutano zero), significa che in caso di incidente grave non per mia colpa, non prenderei niente, per il principio che il danno non può superare il valore dell’auto. Solo che entrambi i valori sono stabiliti dall’assicurazione! Avevo pensato a una polizza a consumo, per così dire. Ma una grossa compagnia mi fa sapere che non esiste più e che la tariffa che avevo letto (144 euro) era per l’uso della decantata scatola nera., prezzo che si andava a sommare alla polizza. Quindi il dispositivo alzava la cifra, nonostante, in fase di sottoscrizione, sembri gratuito. Non parliamo poi dei siti che comparano le polizze. Non riesco a capire se vogliano favorire alcune compagnie: spesso viene proposta un’assicurazione a prezzo di mercato, e le altre fuori da ogni logica, come per indurre a scegliere la prima. L’unica cosa assicurata, quindi, è il guadagno della compagnia.
Ardengo Alebardi Il lettore segnala i prezzi esorbitanti (e gli aumenti ingiustificati) richiesti dalle assicurazioni per i veicoli ormai vecchi