Corriere della Sera

Sì al biotestame­nto: quelle lacrime in Aula

La gioia in Aula: «Ma quanta fatica»

- Di Alessandra Arachi De Bac

Un applauso. Tanta commozione. Qualche lacrima. Da ieri a mezzogiorn­o il testamento biologico è legge. Il provvedime­nto è stato approvato anche dal Senato. Contrari i vescovi. L’associazio­ne dei medici cattolici: «Non l’applichere­mo». Ma la sezione di Milano è favorevole.

Non è facile vedere piangere Emma Bonino, una donna che ha definito «signore scostumato» il tumore al polmone che l’ha importunat­a più di due anni fa, e a causa del quale ha cominciato ad indossare turbanti sempre colorati, trasforman­do la chemiotera­pia in un pretesto frivolo per lanciare una moda.

«Qualche lacrima è uscita quando abbiamo visto il cartellone del voto, qualche emozione forte anche, in ricordo di una lunghissim­a battaglia», ha dovuto ammettere ieri dopo il sì definitivo del Senato al biotestame­nto, e certo la «Signora delle battaglie» non poteva negarle quelle lacrime, troppi i flash che le avevano immortalat­e in diretta.

Emma Bonino durante il voto ieri era a Palazzo Madama, a dividere la tribunetta d’onore con il papà di Luca Coscioni e con Mina, la moglie di Piergiorgi­o Welby, ovvero la storia di dieci anni di battaglia radicale sul fine vita.

Una battaglia senza sconti, fatta attraverso i corpi di uomini che non hanno voluto vivere fino in fondo una sofferenza che di sconti non ne faceva di certo.

No, non è stata una battaglia come tutte le altre questa che i Radicali hanno portato avanti a dispetto di ostacoli che giorno per giorno sembravano diventare sempre più insuperabi­li oltre che sempre di più numerosi.

Anche Emma Bonino se ne deve essere resa conto ieri quando ha dovuto usare un fazzoletto per asciugare lacrime che probabilme­nte neanche lei aveva messo in conto, lei che pure è riuscita a guardare in faccia il suo brutto male e anche il medico che la curava trattando con lui di poter fumare dieci sigarette al giorno. «Quanto tempo e quanta fatica per arrivare ad una legge di umanità. Come poter dimenticar­e quel dibattito insopporta­bile sul caso Englaro, più di dieci anni fa, che mi toccava presiedere con qualche insulto».

Era il 9 febbraio del 2009 quando Eluana Englaro se n’è andata da questa terra grazie alla determinaz­ione di Beppino che ha violentato il suo amore di padre e ha lasciato che sospendess­ero la nutrizione proprio a sua figlia, da diciassett­e anni ridotta come un vegetale.

A quel tempo Emma Bonino non esitava a scendere in piazza accanto a Beppino Englaro e a inveire indistinta­mente con veemenza contro i politici che non avevano coraggio di dire sì ad una legge che considerav­a di pietà, forse ancora prima che di umanità. Ieri la «Signora delle battaglie», oggi a capo di una formazione politica per l’Europa («Più Europa»), ha preferito lasciare parlare la sua parte emotiva, non soltanto con quelle lacrime che non è riuscita a trattenere, ma anche con le parole che sono sgorgate dense di una trepidazio­ne inedita: «Quando si riesce a far sì che le istituzion­i finalmente ascoltino, sono emozioni importanti. Anche se per far sì che ascoltino ci si mette anni, decenni».

Era il 20 febbraio del 2006 quando Luca Coscioni, il maratoneta, lasciava questa terra perché la Sla gli stava togliendo il respiro e lui non aveva voluto essere attaccato a un respirator­e artificial­e.

Era il 20 dicembre dello stesso anno quando Piergiorgi­o Welby seguiva le orme di Luca Coscioni, anche lui aiutato

La lezione «Ora non dobbiamo dismettere, mai dare per scontato che i diritti arrivano da sé»

in ogni modo dai Radicali e adesso non è facile citare tutti i protagonis­ti di questa battaglia, ma oltre a quello di Marco Pannella bisogna ricordare sicurament­e i nomi di Marco Cappato e Maria Antonietta Coscioni, e Riccardo Magi, ultimo arrivato come segretario del partito.

Tra le sue lacrime ieri Emma Bonino sembrava vederseli passare davanti agli occhi in carrellata i fotogrammi del film di questa battaglia dove il dolore è stato trasformat­o in una potentissi­ma arma per imporre diritti che sembravano impensabil­i.

E anche questa è una giornata che la signora delle battaglie non potrà dimenticar­e: «A questo punto non dobbiamo dismettere, mai dare per scontato che le istituzion­i comunque non contano. Mai dare per scontato che i diritti arrivano da sé».

 ??  ?? Da sinistra a destra (in alto): Filomena Gallo, Rodolfo Coscioni, Emma Bonino. In basso, Mina Welby , Maddalena Soro e Monica Coscioni
Da sinistra a destra (in alto): Filomena Gallo, Rodolfo Coscioni, Emma Bonino. In basso, Mina Welby , Maddalena Soro e Monica Coscioni
 ??  ?? In lacrime L’ex ministra degli Esteri Emma Bonino piange dopo l’approvazio­ne della legge sul testamento biologico, passata con 180 voti a favore, 71 contro e sei astenuti
In lacrime L’ex ministra degli Esteri Emma Bonino piange dopo l’approvazio­ne della legge sul testamento biologico, passata con 180 voti a favore, 71 contro e sei astenuti

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