Putin
Si ricandida «da indipendente». Nega interferenze elettorali, elogia Trump Ma attacca: voi americani siete normali?
MOSCA In forma come sempre nelle grandi occasioni, Vladimir Putin ha risposto per più di tre ore e mezza in conferenza stampa negando tutte le accuse avanzate nei confronti del suo Paese e contrattaccando su tutti i fronti. Non è vero che i suoi servizi segreti hanno influenzato le elezioni americane; il doping? una montatura internazionale nella quale il principale accusatore, l’ex dirigente russo Rodchenkov, dice quello che dice perché è in mano all’Fbi che «forse gli somministra qualche sostanza». Naturalmente niente interferenze russe in Ucraina e nessuna volontà del Cremlino di uscire dai trattati antimissilistici internazionali. Sono invece gli Stati Uniti a voler rinnegare l’accordo sulla limitazione in Europa dei missili a media gittata.
Forte dei successi internazionali, a cominciare dalla Siria, e dell’enorme consenso interno, Vladimir Vladimirovich sceglie di candidarsi alle presidenziali di marzo da indipendente, slegandosi dal partito Russia Unita che non gode di buona fama. Dipinge l’opposizione come inesistente,con i personaggi più in vista che vorrebbero trascinare la Russia in una situazione di tipo ucraino, caos, scontri e «gli oligarchi che pescano pesci d’oro in una sorta di palude, come avveniva negli anni ‘90».
Il confronto con i 1.640 giornalisti scorre tranquillo, sui temi previsti. Approfittando della domanda di una reporter americana, Putin attacca il Congresso Usa: «Ci mettono sullo stesso piano di Corea del Nord e Iran e poi ci chiedono di mediare con Pyongyang. Ma siete normali o cosa?». Con Trump si chiamano per nome di battesimo ed è chiaro dalle sue parole che Putin vorrebbe collaborare di più.
A un certo punto il presidente si rivolge a Ksenya Sobchak, figlia del suo defunto mentore che era sindaco di San Pietroburgo, la quale ha annunciato di candidarsi. Putin la «pizzica», chiedendole se è nella sala «in qualità di candidata o come giornalista». Ksenya è un po’ imbarazzata perché è strano che un aspirante presidente ricopra il ruolo di giornalista. Ma contrattacca subito, affermando di essere stata accreditata dalla sua stazione televisiva. E aggiunge: «Volevo farle una domanda sulle libertà politiche». Sornione, Putin risponde: «Me lo aspettavo» e si prepara ad ascoltare la giovane ex reginetta dei salotti. Lei lo guarda in faccia e spara: «La gente capisce che essere un attivista dell’opposizione in Russia vuole dire che sarai ucciso o imprigionato. Perché succede questo? Il potere ha paura della competizione onesta?». Il presidente risponde a tono: «Non abbiamo paura, ma non rimarremo a guardare mentre qualcuno tenta di rovinare il Paese». Quanto a Navalny, il blogger che non potrà correre alle elezioni perché condannato, Putin lo paragona all’ex presidente georgiano Saakashvili che ora fa l’oppositore in Ucraina. Il personaggio mondiale più odiato in Russia.
Pesci d’oro L’opposizione vuole riportarci negli anni 90: gli oligarchi che pescano pesci d’oro nella palude
Il Congresso Usa Ci mette sullo stesso piano dei nordcoreani e poi ci chiede di mediare con loro. È normale?
Il doping, una montatura Chi ci accusa è nelle mani dell’Fbi, che forse gli somministra qualche sostanza...