Mafia in curva «Troppi club sottovalutano le infiltrazioni»
Mafie e calcio: il caso dello Juventus Stadium ma non solo, con alcune frange ultrà a fare da anello di congiunzione sempre più solido tra il business sportivo e gli interessi malavitosi. In 99 pagine il «Comitato mafia e manifestazioni sportive» della Commissione parlamentare antimafia, presieduto da Marco Di Lello (Pd), ha illustrato il suo lavoro con la presidente dell’Antimafia, Rosy Bindi. Partendo dal caso di Torino, dove la ‘ndrangheta «si è inserita come intermediaria e garante nel bagarinaggio gestito dagli ultrà bianconeri; una infiltrazione che deve allarmare anche tutte le altre squadre e le istituzioni del calcio. I dirigenti della Juve, che senza complicità consapevoli hanno sottovalutato il rischio, non sono colpevoli ma neppure vittime». Come in altri settori della società civile anche nel calcio, secondo il Comitato, «le mafie si insinuano in modo sempre più mimetizzato per creare consenso». La Bindi cita ad esempio il San Paolo di Napoli, dove i clan si dividono i settori di competenza nelle curve. Ma anche a Catania dove «i capi
Il caso Juve «Nessuna complicità consapevole, ma i dirigenti non sono né colpevoli né vittime»
tifosi sono persone organiche ad associazioni mafiose». Caso diverso per il Genoa, dove gli ultrà si muovono e organizzano sul modello dei clan, pur essendone estranei. E nella zona grigia, che non sempre viene indagata come si dovrebbe, nasce «l’osmosi tra criminalità organizzata e comune e le frange violente del tifo, dove si annida anche l’estremismo politico di destra come mostrano le recenti manifestazioni». In questo senso, le curve diventano «palestre di delinquenza e luoghi di incontro e di scambio criminale» con una presenza di pregiudicati pari al 30% del totale». Ne deriva un esorbitante impiego di 165mila agenti di polizia per la sicurezza negli stadi, che dovrebbe essere invece a carico delle società. Tra le misure proposte da Di Lello: Daspo più stringenti, aree di detenzione temporanea negli stadi sul modello inglese, tracciabilità dei flussi finanziari che ruotano attorno alle società, maggior vigilanza sulle scommesse e introduzione del reato di bagarinaggio.