Luxottica, la fusione con Essilor più vicina al sì dell’Antitrust Ue
L’ok senza condizioni all’operazione tra i numeri uno di lenti e montature
Luxottica festeggia a Piazza Affari sulla scia delle indiscrezioni in provenienza da Bruxelles che parlano di un imminente via libera — senza condizioni — al matrimonio con il gruppo francese Essilor. Il mercato sembra averci creduto e ha mandato in rally il titolo Luxottica che ha chiuso in rialzo dello 0,59% a 50,7 euro in una giornata di ribassi, con l’indice FtseMib arretrato dello 0,93%. A Parigi gli investitori hanno risposto con uguale ottimismo comprando anche i titoli della candidata sposa Essilor, cresciuta dello 0,3% al listino, in vista di un’aggregazione che creerebbe un campione da 48 miliardi di euro di capitalizzazione e ricavi aggregati sopra i 15 miliardi.
Se il via libera dell’Antitrust arrivasse a breve — e non ponesse condizioni sulla cessione di asset — per Leonardo Del Vecchio, presidente e fondatore della multinazionale degli occhiali, si tratterebbe di un bel passo avanti. Bruxelles quel via libera lo ha in effetti fatto desiderare. Dopo vari rinvii, la scadenza ora è l’8 marzo. Data che ora verrebbe anticipata, secondo le indiscrezioni di Reuters. Il motivo lo aveva spiegato la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager: «Sono aziende con leadership mondiali nelle montature e nelle lenti». L’Europa vale il 23% dei ricavi Luxottica, un peso analogo per Essilor. L’Europa è una delle cinque giurisdizioni le cui approvazioni rappresentano condizioni sospensive per l’operazione, con Cina, Usa, Brasile e Canada, l’unico che ha dato l’ok. A Milano e Parigi non commentano, ma studiano il futuro di un gruppo con 140milaaddetti che gioca su mercati globali da 96 miliardi. Sul fronte della governance. Del Vecchio cerca un ceo che guiderà la nuova realtà.