Corriere della Sera

«I produttori hanno affinato lo stile Ora puntano sulla loro identità»

Stevenson, critico del Metodo Classico: tra il 2011 e 2013 il salto di qualità decisivo

- L. F.

e notato un drastica riduzione delle bottiglie di vetro trasparent­e».

Quali sono stati i migliorame­nti dei Dosaggio zero?

«I vini ora sono molto più equilibrat­i. Il Dosaggio zero non beneficia dell’invecchiam­ento, quindi spetta al produttore assicurars­i che sia equilibrat­o e facile da bere subito».

E il colore rosa?

«Dalla Champagne a Shanghai, ovunque io vada nel mondo, la variazione del colore dei vini spumanti rosati è vasta. Dalla tonalità più fine al colore più profondo, più rustico, quasi rosso. Con sfumature dal blu-rosa al rosa luminoso all’arancio. Trentodoc sembra aver trovato il suo rosa eleganteme­nte pallido».

Il vetro trasparent­e?

«Ho trovato solo due bottiglie trasparent­i. O c’è stato uno sforzo per eliminarle o sapevano che stavo arrivando e le hanno nascoste».

Quali vini le sono piaciuti di più?

«Questi sono 10 tra i migliori e non i 10 migliori. In ordine alfabetico: Bellaveder 2012 Brut Nature Riserva e 2013 Brut Nature Rosé; Ferrari Giulio Riserva Del Fondatore (2005 & 2004 Magnum) e NV Maximum Brut; Maso Martis 2011 Brut Riserva (Magnum) e Maso Martis 2011 Rosé Extra Brut (Magnum); Opera 2008 Riserva e 2011 Nature; Rotari 2013 Alperegis Rosé (Magnum) e

66 anni, autorità dello Champagne: 23 libri all’attivo. È il fondatore del Champagne & Sparkling Wine World Championsh­ips Magnum Sur Lies (2009, 2005, 2003, 2002, 2001).

Quali sono stati i progressi nel Trentodoc negli ultimi anni?

«Non ero convinto del Trentodoc 20 anni fa, ma guardando i miei appunti, la qualità ha iniziato a diventare seria a metà degli anni 2000 e sembra esserci stato un altro salto di qualità intorno al 2011-13».

Pensa che ci sia una nuova generazion­e di produttori emergenti?

«C’è una nuova generazion­e di produttori in Trentodoc, ma il salto di qualità di cui ho parlato si è verificato con produttori della stessa generazion­e. Sarebbe più giusto dire che c’è continuità tra vecchie e nuove generazion­i».

Come è cambiato lo stile nel corso degli anni?

«È cambiata la consapevol­ezza che Trentodoc ha uno stile proprio, grazie alla sua altitudine, e questo ha permesso ai produttori di affinare lo stile, mantenendo la struttura snella, aumentando l’intensità del sapore senza aggiungere peso. I vignaioli si sono resi conto che quello che fanno in magnum deve in definitiva essere il loro obiettivo per ciò che può essere raggiunto in normali bottiglie da 75 cl».

È stata mantenuta la struttura snella ed è stata aumentata l’intensità ma senza aggiungere del peso

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