Corriere della Sera

La Lazio passeggia col Cittadella Nei quarti troverà la Fiorentina

- 4 1 Stefano Agresti

(Getty)

Giacomelli non c’è, ma i tifosi della Lazio non ne fanno sentire la mancanza: è lui, l’arbitro del pasticciac­cio brutto di Lazio-Torino, l’uomo più invocato dai tifosi romani, che sono pochi (perché devono venire a vedere un ottavo di Coppa Italia con il Cittadella, se non riempiono l’Olimpico nemmeno per le grandi sfide?) ma così infuriati da sembrare moltissimi. Una pioggia di cori (anche troppo grevi) e qualche striscione («Giù le mani dalla Lazio», si legge su uno) accompagna­no la sgambata contro i veneti, che ne prendono tre in 36 minuti prima di mettere dentro il gol che salva — eccome — la faccia. Finirà 4-1, esito inevitabil­e: in B il Cittadella vola (una sconfitta nelle ultime otto gare), in Coppa Italia ha fatto miracoli (superate due squadre di A, Bologna e Spal) ma stavolta Venturato decide di risparmiar­e i titolari. Ne cambia addirittur­a nove rispetto al pareggio di sabato con l’Avellino, mentre Inzaghi conserva l’asse della squadra per non correre rischi: Strakosha, De Vrij, Leiva, Milionkovi­c-Savic, Immobile.

Già, Immobile. Pure lui è rimasto a Lazio-Torino (del resto le maglie del Cittadella sono granata), tanto che — alla prima da capitano — protesta per qualsiasi fischio dell’arbitro, anche il più normale, anche a risultato deciso. Non c’è un Burdisso a innervosir­lo, ma la tensione del centravant­i rimane elevata, a momenti esagerata. E non la scioglie nemmeno il gol iniziale, che Ciro segna su assist di Milinkovic-Savic (non la metteva dentro su azione dal 29 ottobre a Benevento); si rilassa solo allo scadere, grazie al pallonetto del 4-1 finale. Va presto in rete anche Felipe Anderson, al primo gol stagionale dopo l’infortunio estivo e in confortant­e ripresa: sarà il miglior acquisto della Lazio al mercato di gennaio. Quindi tocca a Wallace, finalmente titolare, con l’aiuto decisivo di un avversario, Camigliano. La punizione di Bartolomei, con colpa grave di Strakosha, obbliga la Lazio a rimettere la testa sulla partita fino alla fine. Ora in Coppa c’è la Fiorentina, sullo sfondo la semifinale con la vincente del derby milanese.

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