Corriere della Sera

Il Milan crolla a Verona Gattuso: chiedo scusa

- Di Mario Sconcerti

Il più seccato al Milan dovrebbe essere il presidente cinese che ha fatto molti debiti, messo sul tavolo molti soldi senza vedere un risultato. Ma è anche vero che ha fatto tutto lui, debiti e scelte. È questo grande niente che smateriali­zza il Milan. Non c’è un punto sicuro. I giocatori sono normali, i dirigenti sono giovani, Mirabelli un esordiente, il presidente inesistent­e, il suo braccio destro non dice una parola, Fassone fa di conto e spiega che la parte tecnica non è sua competenza. In compenso si fa del procurator­e di Donnarumma un avversario, come se non fosse un assistente di Donnarumma, un suo stipendiat­o. C’è una specie di sano dilettanti­smo in tutto quello che il Milan ha fatto. Come può un presidente lasciare un miliardo di euro stabilment­e in mano ad altri, lontani diecimila chilometri, in un mondo labile e flessibile come il calcio? Come si può spendere tanto comprando solo giocatori normali? Come si può pagarli tanto fino a far salire la gestione della società a un mondo non accettabil­e nemmeno dall’Uefa? Come può tutto questo non avere un commento ufficiale, un referente reale, qualcuno che spieghi la differenza tra la confusione e il progetto? Chi è il Milan adesso? A chi vanno chieste spiegazion­i? Non può bastare Mirabelli, non ha né i titoli né la forza per tenere da solo il timone. Piuttosto, si è mai davvero reso conto di quale fortuna ha avuto? Pochissimi hanno avuto nel calcio i soldi che ha speso lui. Ma ripeto: chi è il Milan oggi? Che faccia ha? Chi comanda, chi risponde di quel che accade? Il Milan oggi è un’entità astratta, senza un colpevole reale, senza un responsabi­le, senza una proprietà, con tanti dubbi su tutto. Il presente, il futuro, il nome, la piccola dignità del calcio. Cosa volete che sia in tutto questo il frastuono di Donnarumma? Ricomincia­mo da capo, è vitale. Presentiam­oci. Venga la proprietà e ci metta la faccia. I soldi senza faccia non hanno destino. Chi ha sbagliato lo ammetta. Ripensiamo tutto. E facciamolo in fretta.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy