Corriere della Sera

Due kamikaze nella chiesa L’Isis attacca i cristiani in Pakistan

- Viviana Mazza

Ancora una volta l’Isis, quasi del tutto sconfitto in Iraq e in Siria, vuole dimostrare la propria forza altrove. A una settimana dal Natale, due kamikaze tra i 16 e i 20 anni, carichi di 15 chili di esplosivo, hanno attaccato una chiesa cristiana metodista di Quetta, nella provincia pachistana del Belucistan. Uno si è fatto esplodere all’ingresso, l’altro è stato ucciso dalle guardie prima che entrasse nell’edificio principale, evitando una strage ancor più grave. Sono nove i morti, tra cui tre donne, più di 50 i feriti.

L’Isis ha rivendicat­o l’attentato attraverso la sua «agenzia di informazio­ne» Amaq, senza fornire dettagli. In Pakistan altri gruppi islamisti legati ad Al Qaeda come Lashkar e-Taiba e Tehrik i-Taliban Pakistan (TTP, i talebani pachistani) hanno spesso colpito le minoranze: cristiani, sciiti, sufi. Nel travagliat­o Belucistan al confine afghano, in particolar­e, anche l’Isis è cresciuto, grazie alla propaganda online e reclutando spesso tra gruppi preesisten­ti. Nel Paese i membri sarebbero 2-3.000, stima il «Royal United Services Institute» e nel 2015 un comandante di TTP, poi ucciso, diventò capo di Khorasan, la «provincia» afghano-pakistana del Califfato. Le autorità hanno spesso sminuito o negato una presenza organizzat­a di Isis, ma i morti negli attacchi rivendicat­i dal gruppo sono oltre 800.

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(Reuters) In Belucistan Un uomo tiene in braccio un bambino dopo l’attacco alla chiesa «Bethel» di Quetta

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