Corriere della Sera

Come funziona il mandato e quando scatta l’estradizio­ne

- Giusi Fasano

1 Igor/Norbert dice al giudice spagnolo: «accetto l’estradizio­ne». Cosa significa esattament­e? È una formula di rito — ci risponde Antonio Lamanna, sostituto procurator­e generale a Milano —. Si chiede alla persona se accetta la richiesta del Paese che vuole la sua consegna: in questo caso per essere processato o, più spesso, per scontare una pena che è già definitiva. Se accetta si procede con la consegna, se non accetta si valutano i motivi della sua opposizion­e e la parola finale tocca al Paese che lo ha in custodia.

2 Quanto tempo ci vorrà perché venga consegnato al nostro Paese? Quando un Paese consegna una persona sott’accusa o condannato lo fa, come dice la legge, «a soddisfatt­a giustizia» propria. Quindi è facile immaginare che sarà molto lungo il tempo per arrivare «a soddisfatt­a giustizia» spagnola. Gli inquirenti iberici sono ancora in fase di indagini, poi, chiusa quella, ci sarà da aspettare primo, secondo e terzo grado di giudizio più il tempo per scontare la pena. In teoria, con il loro consenso, sarebbe possibile anche una consegna temporanea per svolgere singoli atti o per celebrare l’intero processo.

3 Quindi Igor sarà processato sia dall’Italia sia dalla Spagna? Sì. E se sarà giudicato colpevole dovrà espiare le pene prima nell’uno poi nell’altro Stato. Per i nostri magistrati si tratta di stabilire come eseguire gli atti istruttori (e poi il processo) sui fatti italiani. Potrebbero farlo a distanza attraverso videoconfe­renza, come hanno annunciato di voler fare, ma non è una strada facile, specie nella fase d’indagine quando è possibile imbattersi in passaggi giuridici per i quali è richiesta la presenza fisica. Dal rinvio a giudizio in poi è più facile.

4 Che cos’è il «mae»?

È il mandato di arresto europeo, operativo dal 2004. Un Paese che lo emette sa di poter contare su una procedura giudiziari­a semplifica­ta, sul supporto della banca dati condivisa dai Paesi aderenti e sul fatto che il mandato è valido in tutti i Paesi dell’Unione. Nel caso del mae si parla di «consegna» e di rapporti fra le autorità giudiziari­e dei due Stati in questione. Se la richiesta è per un Paese extraeurop­eo invece tecnicamen­te si tratta di «estradizio­ne» e in quel caso i rapporti sono di natura anche politica (vedi caso Battisti) oltre che giudiziari­a.

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