Lazzarini, miglior attrice «Premio dedicato ai giovani che credono nel teatro»
i premi ne ho ricevuti tanti, ma questo mi ha sorpreso». Giulia Lazzarini riceve il Premio Ubu come migliore attrice per Emilia, scritto e diretto dall’argentino Claudio Tolcachir che, a sua volta, si aggiudica il riconoscimento come autore del miglior nuovo testo straniero.
«Non ci contavo e ne sono amabilmente stupita — spiega l’attrice, nota anche per aver interpretato Mia madre di Nanni Moretti —. L’Ubu è destinato ai giovani talenti, alla ricerca e sperimentazione. E alla mia età essere riconosciuta, in qualche modo, all’avanguardia, mi lusinga».
Nello spettacolo, che ha debuttato nel marzo scorso all’Argentina di Roma, Lazzarini incarna la dolcezza di un’anziana bambinaia, che arriva a sacrificarsi per il bambino, ormai adulto e finito in seri guai giudiziari, di cui si è presa cura per una vita intera: Emilia si incolpa di un omicidio commesso da lui. «A 83 anni è difficile trovare personaggi giusti di donne anziane, oltretutto protagoniste. Stavolta è accaduto: un incentivo a continuare a cercare, mi giudico ancora una donna in carriera, una che lavora, non penso alla pensione».
Un debutto dietro l’altro, infatti, per la grande Giulia, «sì, però in questo momento devo curarmi: ho avuto un incidente di percorso e la mia schiena, che ne ha sopportate di tutti i colori, si è ribellata. Ha alzato un cartellino con su scritto: attenzione! Ma non mi arrendo». E non potrebbe essere altrimenti: una delle attrici più amate da Giorgio Strehler, che ha poi declinato la sua carriera fra tv e cinema. «Recentemente ho fatto un piccolo ruolo nel film The Place di Paolo Genovese: è stato divertente e soprattutto poco faticoso. Il cinema è più facile, il teatro è molto più impegnativo, devi essere presente tutte le sere, richiede il sacrificio, il rigore, la disciplina ferrea che c’è nello sport agonistico».
Progetti futuri? «Innanzitutto vorrei trovare qualcosa che non mi rompa la schiena, ma sono sempre a caccia di nuovi testi. Nel repertorio classico un personaggio che prima o poi voglio incarnare è la Signora Frola nel Così è se vi pare di Pirandello, è anche molto adatta alla mia età».
A chi dedica il riconoscimento appena ricevuto? «Ai giovani che fanno teatro, esortandoli a non mollare mai!».