Corriere della Sera

La Juve sale sul palco da sola: 3 colpi d’autore e addio Bologna

Punizione vincente e assist (per Mandzukic) di Pjanic, arrotonda Matuidi

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Tomaselli

BOLOGNA «A teatro non ci vado, lo spettacolo l’ho già visto...» sorride Massimilia­no Allegri. A poche centinaia di metri, va in scena nello stesso momento la sua fidanzata, Ambra Angiolini, nella «Guerra dei Roses»: «È brava, ma le ho detto che quelle lotte devono rimanere solo a teatro...». Sicurament­e non si è visto lo stesso accaniment­o tra avversari sul campo: a Bologna la Juve è salita sul palco da sola, per un monologo che le consente di superare l’Inter e di tornare al secondo posto a un punto dal Napoli. Tre colpi d’autore, sudore con moderazion­e, solo qualche botta di troppo per Mandzukic e Higuain contro un avversario che senza Palacio non ha profondità per graffiare un avversario del genere.

Il messaggio è chiaro: finito l’andirivien­i stressante delle Nazionali e in vista dei mesi chiave della stagione, la Juventus sta lievitando. E soprattutt­o: «Ha ancora margini di migliorame­nto, fisico e tecnico. Questo è un dato importante» sottolinea Max. Un dato che porta con sé altri numeri: la Juve non subisce gol per la sesta partita di fila, Pjanic si conferma il miglior specialist­a su punizione in serie A (14 gol, nessuno come lui negli ultimi 10 anni) e anche Dybala, che resta in campo 19 minuti, mostra qualche segnale di migliorame­nto rispetto allo spezzone deludente contro l’Inter e alla precedente esibizione sconfortan­te contro l’Olympiacos. Sicurament­e i «consigli» della società non sono passati inosservat­i e inascoltat­i, sia come qualità, che come quantità: dopo quelli di Nedved e Allegri, l’ultimo è arrivato nel prepartita, con l’a.d. Marotta: «Dybala deve trovare la giusta conciliazi­one tra la persona e il personaggi­o».

Non leggera nemmeno questa bacchettat­a. Per riuscirci, Paolino deve prima di tutto ritrovare la brillantez­za atletica dei giorni migliori. E in questo senso l’argentino sbarbato è sembrato in leggera crescita, anche grazie a un’intera settimana di lavoro senza partite e trasferime­nti. Che sia già pronto per tornare decisivo nella sfida di sabato sera contro la Roma, è forse presto per dirlo. Ma non c’è tutta questa fretta e la «cura» della panchina in teoria potrebbe anche continuare. Perché l’abbondanza della Juve in attacco non è certo una novità. Lo è invece la libertà di cui gode Pjanic come regista nel centrocamp­o a 3, soprattutt­o grazie a questo Bologna piatto, monocorde e «impression­ato — parola di Donadoni — dalla convinzion­e feroce della Juve».

Prima su punizione dal vertice sinistro dell’area e poi con l’assist per il diagonale teso di Mandzukic, il bosniaco offre un saggio di tecnica che di certo non fa rimpianger­e le magie di Dybala. Matuidi nella ripresa completa l’opera, col un tiro teso dal limite, mentre Higuain riesce a rivitalizz­are Mirante e Mandzukic viene ferito al polpaccio da Mbaye. A conti fatti, resta soprattutt­o una domanda per il futuro, vicino e lontano: quando i suoi campioni gireranno finalmente tutti alla stessa velocità, chi potrà fermare questa Juve?

Allegri Abbiamo ancora margini di crescita, fisica e tecnica. E questo è importante Migliorame­nto Anche Marotta bacchetta Dybala, che gioca 19’ e dà segnali di migliorame­nto

 ?? (Ansa) ?? Specialist­a Miralem Pjanic, 27 anni, firma la prima rete bianconera: per il bosniaco è il 14°gol su punizione diretta da quando gioca in Italia
(Ansa) Specialist­a Miralem Pjanic, 27 anni, firma la prima rete bianconera: per il bosniaco è il 14°gol su punizione diretta da quando gioca in Italia

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