La Juve sale sul palco da sola: 3 colpi d’autore e addio Bologna
Punizione vincente e assist (per Mandzukic) di Pjanic, arrotonda Matuidi
BOLOGNA «A teatro non ci vado, lo spettacolo l’ho già visto...» sorride Massimiliano Allegri. A poche centinaia di metri, va in scena nello stesso momento la sua fidanzata, Ambra Angiolini, nella «Guerra dei Roses»: «È brava, ma le ho detto che quelle lotte devono rimanere solo a teatro...». Sicuramente non si è visto lo stesso accanimento tra avversari sul campo: a Bologna la Juve è salita sul palco da sola, per un monologo che le consente di superare l’Inter e di tornare al secondo posto a un punto dal Napoli. Tre colpi d’autore, sudore con moderazione, solo qualche botta di troppo per Mandzukic e Higuain contro un avversario che senza Palacio non ha profondità per graffiare un avversario del genere.
Il messaggio è chiaro: finito l’andirivieni stressante delle Nazionali e in vista dei mesi chiave della stagione, la Juventus sta lievitando. E soprattutto: «Ha ancora margini di miglioramento, fisico e tecnico. Questo è un dato importante» sottolinea Max. Un dato che porta con sé altri numeri: la Juve non subisce gol per la sesta partita di fila, Pjanic si conferma il miglior specialista su punizione in serie A (14 gol, nessuno come lui negli ultimi 10 anni) e anche Dybala, che resta in campo 19 minuti, mostra qualche segnale di miglioramento rispetto allo spezzone deludente contro l’Inter e alla precedente esibizione sconfortante contro l’Olympiacos. Sicuramente i «consigli» della società non sono passati inosservati e inascoltati, sia come qualità, che come quantità: dopo quelli di Nedved e Allegri, l’ultimo è arrivato nel prepartita, con l’a.d. Marotta: «Dybala deve trovare la giusta conciliazione tra la persona e il personaggio».
Non leggera nemmeno questa bacchettata. Per riuscirci, Paolino deve prima di tutto ritrovare la brillantezza atletica dei giorni migliori. E in questo senso l’argentino sbarbato è sembrato in leggera crescita, anche grazie a un’intera settimana di lavoro senza partite e trasferimenti. Che sia già pronto per tornare decisivo nella sfida di sabato sera contro la Roma, è forse presto per dirlo. Ma non c’è tutta questa fretta e la «cura» della panchina in teoria potrebbe anche continuare. Perché l’abbondanza della Juve in attacco non è certo una novità. Lo è invece la libertà di cui gode Pjanic come regista nel centrocampo a 3, soprattutto grazie a questo Bologna piatto, monocorde e «impressionato — parola di Donadoni — dalla convinzione feroce della Juve».
Prima su punizione dal vertice sinistro dell’area e poi con l’assist per il diagonale teso di Mandzukic, il bosniaco offre un saggio di tecnica che di certo non fa rimpiangere le magie di Dybala. Matuidi nella ripresa completa l’opera, col un tiro teso dal limite, mentre Higuain riesce a rivitalizzare Mirante e Mandzukic viene ferito al polpaccio da Mbaye. A conti fatti, resta soprattutto una domanda per il futuro, vicino e lontano: quando i suoi campioni gireranno finalmente tutti alla stessa velocità, chi potrà fermare questa Juve?
Allegri Abbiamo ancora margini di crescita, fisica e tecnica. E questo è importante Miglioramento Anche Marotta bacchetta Dybala, che gioca 19’ e dà segnali di miglioramento