Sci, Goggia è ancora sul podio Hirscher oscura il mito di Tomba
SuperG a Val d’Isère: Sofia terza. In Badia storica cinquina dell’austriaco
La Sofia ritrovata, anche se il discorso può essere esteso ad Anna Veith (già Anna Fenninger, da nubile), e l’immensità di Marcel Hirscher, capace di sostituirsi addirittura ad Alberto Tomba.
La domenica dello sci, tra Val d’Isère e l’Alta Badia, propone ancora ritorni e conferme. Partiamo da queste ultime per parlare prima di tutto di Sofia Goggia, che ha fatto doppietta in superG: dopo il secondo posto in quello di sabato (recupero della prova saltata a St. Moritz), ecco la terza piazza nella gara che ha rimpiazzato la discesa originariamente in calendario. Mancavano Mikaela Shiffrin (turno sabbatico) e Lindsey Vonn, costretta a gestire il suo fisico: la vittoria dell’altro giorno è stata pagata con dolori al ginocchio destro malandato. «Ho preferito non rischiare, la “missione” della stagione saranno i Giochi», ha spiegato Wonder Woman. Il suo forfeit ha lanra ciato Anna Veith, la ragazza che posava con look da giaguaro e che vinceva coppe assolute e medaglie importanti ma che da oltre 2 anni lottava con gli infortuni. È un ritorno importante e questa è una brutta notizia per la Goggia: la (Getty Images)
concorrenza aumenta. Ma il valore di oggi di Sofia pare la continuità di nuovo sbocciata. «Ho fatto una buona gara, sono contenta per l’atteggiamento» dice l’azzurra. La riprova? Le è scivolato un bastoncino in partenza e non ha avuto anco- una volta un avvio facile, ma non si è deconcentrata e si è messa ad attaccare. Domani cercherà verifiche a Courchevel nel gigante, di questi tempi non la specialità della casa: «Sto ritrovando me stessa. Sabato alla premiazione mi sono immersa in una vasca Jacuzzi: l’avevo fatto un anno fa e la stagione è andata bene. Sì, vado a Courchevel con fiducia».
Di riti propiziatori, invece, non ha bisogno Marcel Hirscher: in Alta Badia quinta vittoria (di fila), una in più del record di Alberto Tomba. E avversari legnati: Kristoffersen, secondo, ha rimediato 1’’70. L’Italia s’è consolata con la seconda manche di De Aliprandini e con il suo decoroso ottavo posto. Ma le chance di podio, ahinoi, rimangono legate a imprese occasionali. Quando riavremo, se non un Tomba, almeno un atleta capace di lottare con regolarità al vertice?