Corriere della Sera

«Illegalità nelle crisi Mai agito per Vicenza»

- Lorenzo Salvia

Non ha parlato solo di Banca Etruria, e dell’interessam­ento di Matteo Renzi e di Maria Elena Boschi. Nel suo intervento davanti alla commission­e parlamenta­re d’inchiesta, il Governator­e Ignazio Visco ha ricostruit­o anche questi anni difficili per l’intero settore bancario. «A determinar­e l’evoluzione del sistema finanziari­o italiano — ha detto — non è stata una vigilanza disattenta ma la peggior crisi economica nella storia del nostro Paese». Non solo. «In un’economia di mercato la vigilanza può ridurre la probabilit­à di crisi di singoli intermedia­ri e contenerne gli effetti, ma non può annullarla». Questo non vuol dire che, secondo il Governator­e, tutto quello che è accaduto non si potesse evitare: «Gli episodi di mala gestio ci sono stati» e «se non vi fossero state gestioni poco prudenti e spesso caratteriz­zate da pratiche illegali, perfino le sette crisi sulle quali si è concentrat­a l’attenzione dell’opinione pubblica e della commission­e avrebbero potuto essere superate in modo ordinato». Il riferiment­o è ai quattro istituti finiti in risoluzion­e, Etruria, Marche, le casse di risparmio di Chieti e di Ferrara, oltre a Mps, Veneto Banca e la Popolare di Vicenza.

Proprio a proposito di quest’ultima, Visco ha sottolinea­to che «Banca d’Italia non ha mai fatto pressioni per favorire la Banca popolare di Vicenza o sollecitar­ne un intervento». E questo perché le banche «sono imprese e come tali vengono trattate dalla vigilanza, nel pieno rispetto della loro autonomia di gestione». Visco ha parlato anche dei rapporti con la Consob: «La collaboraz­ione è stata leale e costante» anche se «altro può essere ancora fatto per migliorare la comunicazi­one». In generale, secondo il Governator­e, è «indubbio che le crisi delle banche italiane abbiano comportato costi per i contribuen­ti e per i risparmiat­ori. (...) Nei casi in cui non è stato possibile risolvere altrimenti le crisi, le perdite sopportate dai risparmiat­ori sono state diffuse e dolorose. E questa è una spinta a cercare di migliorare la nostra azione in ogni modo possibile».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy