«Illegalità nelle crisi Mai agito per Vicenza»
Non ha parlato solo di Banca Etruria, e dell’interessamento di Matteo Renzi e di Maria Elena Boschi. Nel suo intervento davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta, il Governatore Ignazio Visco ha ricostruito anche questi anni difficili per l’intero settore bancario. «A determinare l’evoluzione del sistema finanziario italiano — ha detto — non è stata una vigilanza disattenta ma la peggior crisi economica nella storia del nostro Paese». Non solo. «In un’economia di mercato la vigilanza può ridurre la probabilità di crisi di singoli intermediari e contenerne gli effetti, ma non può annullarla». Questo non vuol dire che, secondo il Governatore, tutto quello che è accaduto non si potesse evitare: «Gli episodi di mala gestio ci sono stati» e «se non vi fossero state gestioni poco prudenti e spesso caratterizzate da pratiche illegali, perfino le sette crisi sulle quali si è concentrata l’attenzione dell’opinione pubblica e della commissione avrebbero potuto essere superate in modo ordinato». Il riferimento è ai quattro istituti finiti in risoluzione, Etruria, Marche, le casse di risparmio di Chieti e di Ferrara, oltre a Mps, Veneto Banca e la Popolare di Vicenza.
Proprio a proposito di quest’ultima, Visco ha sottolineato che «Banca d’Italia non ha mai fatto pressioni per favorire la Banca popolare di Vicenza o sollecitarne un intervento». E questo perché le banche «sono imprese e come tali vengono trattate dalla vigilanza, nel pieno rispetto della loro autonomia di gestione». Visco ha parlato anche dei rapporti con la Consob: «La collaborazione è stata leale e costante» anche se «altro può essere ancora fatto per migliorare la comunicazione». In generale, secondo il Governatore, è «indubbio che le crisi delle banche italiane abbiano comportato costi per i contribuenti e per i risparmiatori. (...) Nei casi in cui non è stato possibile risolvere altrimenti le crisi, le perdite sopportate dai risparmiatori sono state diffuse e dolorose. E questa è una spinta a cercare di migliorare la nostra azione in ogni modo possibile».